Da Kin Pun a Yangon è il nostro ultimo viaggio in bus del Myanmar. Quando sarete qui in visita, non potrete non notare delle persone con una tunica granata. Sappiate che quelli sono i monaci buddisti, che a quanto pare qui in sono venerati come degli Dei!
Anche oggi avevamo la possibilità di scegliere tra un bus vecchio e senza aria condizionata che partiva dalla città vicino di Kinpun alle 10:30 per la modica cifra di 7.000 Kyats p/p, oppure prendere un bel bus con sedili comodi, aria condizionata e che partiva alle 8:00 direttamente vicino alla nostra guest house per 9.000 Kyats.
Secondo voi quale abbiamo scelto? Facile no? Perché risparmiare è la nostra priorità…
Alle 10.00 in punto ci dirigiamo dalla nostra compagnia di trasporti, la Win Express, la quale ci carica in un piccolo pickup per portarci a Kyaikto. Da qui prenderemo il bus per Yangon, ovviamente questo mezzo è compreso nel biglietto!
Anche oggi piove, ormai la pioggia è una costante nel nostro viaggio birmano…
Ci ripariamo vicino ad un bar ad aspettare che passi il nostro bus, mettiamo gli zaini per terra, molti ragazzi ci guardano straniti, forse non sono abituati a vede due capre come noi che aspettano i bus locali e non quelli turistici…
Vita birmana
Affianco a noi assistiamo anche ad un bel siparietto tra una venditrice ambulante di frutta ed un ragazzo ubriaco. La donna gli dice di allontanarsi, lui essendo in condizione precaria, l’unica cosa che riesce a fare e quella di sedersi nella sedia della venditrice e farsi la pipì addosso!
L’uomo si mette a ridere e in un momento di lucidità, riesce mandare un ragazzo a comprare una bottiglia d’acqua, che userà per lavarsi e per pulire la sedia.
L’incidente si sistema quando il marito della moglie interviene portando via il ragazzo con il motorino.
Il Viaggio
Nel frattempo è arrivato il nostro bus, completamente pieno di persone locali, ma noi per fortuna abbiamo riservato i nostri posti che sono in fondo al bus.
Dopo neanche un’ora, ci fermiamo in una autostazione per il pasto, non abbiamo ben capito se sia colazione o pranzo, ma qui i birmani mangiano a qualsiasi ora e sovente…
Dopo quasi quattro ore di viaggio, tra caldo, afa e pioggia arriviamo alla stazione di Yangon, la stessa da cui eravamo partiti per raggiungere Bagan!
L’Arrivo
Appena scendiamo, veniamo assaliti, anche se in maniera pacifica, dai tassisti del terminal. Chiediamo quanto costi la corsa in taxi verso il nostro albergo (lo stesso dei primi giorni a Yangon, quindi sappiamo benissimo il costo reale della corsa), qualcuno ha il coraggio di sparare 20.000 Kyats, ma quando noi gli diciamo che con quella cifra ci facciamo il giro completo del paese, loro si mettono a ridere ed uno si offre di accompagnarci per 10.000 Kyats.
Accettiamo e con la solita gentilezza che solo questo popolo li distingue, prende i nostri zaini e li carica nel bagagliaio. Dopo 20 metri il tassista si ferma, deve prendere le foglie di betel, ma dopo altri 20 metri si ferma e ci dice di aspettare!
Quando torna incomincia a caricare scatole di cartone, tanto che abbiamo i nostri zaini quasi sopra la testa.
Il Monaco
Dopo un po’ torna accompagnato con un bel monaco buddista, che si siede nel sedile anteriore, proprio di fianco all’autista. Bene ci siamo proprio tutti adesso possiamo partire.
Roberta mi guarda e dice: “beh, questa non ci era ancora capitata di viaggiare con un monaco in macchina!”
Se per fare 150 km da KinPun a Yangon ci abbiamo messo più di 4 ore, adesso per fare 20 km ci mettiamo quasi 2 ore, ma non è sola colpa del traffico.
Il nostro monaco e nonché compagno di viaggio, è sceso in un posto vicino alla ferrovia nel centro, dove ci sono solamente rifiuti e bambini che giocano scalzi…
Lo salutiamo e lui non ci degna neanche di un sorriso… Boh, valli a capire questi “preti” vestiti da monaci!
Comunque non importa, con quest’ultimo viaggio finisce il nostro Myanmar, adesso non ci rimane che fare i turisti per una serata spendendo gli ultimi Kyats in cibo…