Per fortuna che il bus diretto da Pokhara a Lumbini, non parte presto come per i precedenti viaggi, in cui la sveglia suonava alle 5:45. Oggi la partenza è prevista per le 8:30, abbiamo quindi, tutto il tempo per fare colazione e andare al terminal con più calma.

Il biglietto lo abbiamo comprato direttamente dalla nostra guest house, 800 NPR p/p, a questo abbiamo dovuto sommarci anche il prezzo del taxi di 200 NPR!

Il bus e il viaggio sono un po’ come tutti gli altri, con l’unica eccezione che oggi abbiamo da fare circa 150 km di curva su 200!

All’inizio non capiamo bene quello che succede, perché mentre saliamo sul bus, c’è né un altro uguale della stessa compagnia che parte allo stesso orario e che anche lui è diretto a Lumbini.

Quindi ci sono persone che sono salite su un bus al posto dell’altro e altri che hanno valigie nel bus sbagliato, tutta questa confusione crea un ritardo alla partenza di circa 20 minuti.

Il Viaggio

La prima parte di viaggio è molto bella, si sale per le montagne, attraverso la valle di Pokhara, si ammirano campi di riso e di grano, ma soprattutto la catena della Annapurna (a cui non siamo riusciti a fare foto), in tutto il suo splendore, con il Machapuchara che svetta in vicinanza. Oggi sembriamo particolarmente fortunati, perché il cielo è sgombro da nuvole.

Il nostro consiglio, se volete fare delle belle fotografie, scegliete i sedili sul lato destro del bus, quelli dietro l’autista, da qui il panorama è migliore!
La strada incomincia ad essere abbastanza impegnativa, curve e contro curve, non c’è mai un rettilineo, chiunque avrebbe difficoltà con la cinetosi.

Cerchiamo di dormire un po’, ma è praticamente impossibile, non si riesce a stare fermi sul sedile, inoltre la strada non è così ben messa. Facciamo tre soste in tutto, due per andare in bagno ed una per mangiare.

Il Pranzo con Chapati

Quella per il pranzo, alle 12:30 circa e quindi a metà viaggio, è sul ciglio della strada, dove c’è un piccolo ristorante nepalese, fatto all’interno di una capanna, in un piccolo villaggio di montagna.

Ormai s’incomincia a respirare l’aria indiana. I piatti serviti hanno un chiaro stile indiano, ma la cosa che ci colpisce di più è sicuramente il panettiere nepalese. Sta preparando il famoso chapati nel retro bottega del ristorante!

Se io avevo pranzato alla modica cifra di 200 NPR, con un buffet vegetariano, Roby decide di sfruttare il panettiere. Per capire quanto è buono basta vedere il volto della Roby, nella foto seguente!

Panettiere nepalese

Panettiere nepalese

L’Arrivo

Quando ripartiamo, finalmente la strada (o forse è meglio la stanchezza) ci concede un’ora di sonno. Al risveglio, le curve sono ormai finite, le montagne sono alle nostre spalle, dove prima c’erano terrazzamenti di riso, adesso ci sono solamente campi di grano e la luce del sole (ormai basso perché sta per tramontare), illumina tutto di un colore giallo.

Il paesaggio intorno a noi è cambiato notevolmente, la popolazione sembra aver perso i chiari aspetti nepalese, ormai il confine indiano è a pochi chilometri di distanza.
Giunti a 15 km circa da Lumbini, cioè arrivati a destinazione, l’autista decide di accendere l’aria condizionata. Strano ma vero, perché se i cambogiani erano “cose inutili”, i nepalesi, sono “cose stupide!”