L’amico della nostra padrona di casa, è il tassista che oggi dovrebbe accompagnarci alla stazione dei bus. Il viaggio da Santiago de Cuba a Baracoa inizia alle 8:00. Alle 07:30 circa, per fortuna non c’è ancora molto traffico per strada e raggiungiamo con scioltezza il terminal.
Premessa
Ormai dopo più di tre settimane questi cubani incominciamo a capirli. Possiamo confermare con certezza che se ad un cubano gli dai un appuntamento questo non arriverà mai puntuale.
Una delle caratteristiche fondamentali per viaggiare in bus a Cuba con la Viazul è quella di recarsi 30 minuti prima della partenza presso i loro uffici per convertire la prenotazione in biglietto. Oggi davanti a noi abbiamo una coppia hippy di 80 anni che non spiccica una parola di spagnolo e per lo più con una prenotazione scaduta. Quindi, con la fretta nel culo (eravamo piuttosto in ritardo), ci siamo improvvisati traduttori, con il rischio di perdere il nostro autobus. Morale della favola, siamo riusciti tutti quanti a partire!
Il Viaggio
Saliti a bordo, la prima sorpresa: aria condizionata sparata a mille! Seconda sorpresa: Luca non ha la maglia! Terza sorpresa, ma questa un po’ meno: litigata tra moglie e marito! Per fortuna fuori fa molto caldo, la temperatura interna sale dai 16° ai 19° velocemente, per raggiungere poi i 20°, una temperatura più accettabile. Roberta non patisce l’aria condizionata, perché essendo vestita come una talebana, l’aria non la colpisce neanche. Dopo 2 ore di viaggio facciamo la prima fermata a Guantánamo. A bordo sale una ragazza e non scende nessuno, sembra che tutti vadano a Baracoa, infatti il bus è bello pieno. Facciamo così gli ultimi chilometri della carretera central lambendo la costa e il mare smeraldo dei caraibi, un vero spettacolo.
Appena l’autobus lascia la costa e inizia a salire tra le milioni di curve, vuol dire che è iniziata la Farola. Questa è l’unica strada a collegare Baracoa con il resto dell’isola, prima degli anni ’60 si poteva raggiungere solamente in barca. Se soffrite di cinetosi, le curve possono provocavi qualche problema, considerate che la percorrenza è di circa 90 minuti. Il vantaggio è che gli autisti cubani guidano piano e sono molto prudenti, in più fanno una sosta sulla cima della montagna.
Il Cucurucho
Proprio qui, scopriamo per la prima volta il “cucurucho”.
Baracoa, oltre ad essere la città più antica di cuba (pare che nella cattedrale sia custodita una croce portata da Cristoforo Colombo) e anche famosa per le tradizioni culinarie. Tra le varie bancarelle dove si è fermato il bus, c’è ne una che vende per 1 CUC, ben due Cucurucho. Ovviamente li compriamo, ed uno lo assaggiamo anche subito. Che cos’è…? Il Cucurucho è un dolce tipico di questa zona, dalle chiare origini indigene. È un composto di cocco, miele, papaya e noci (ma mai nessun Cucurucho è uguale all’altro). Il tutto viene poi avvolto in una foglia di palma a forma di cono gelato. Viaggiare è anche questo, provare tutto quello che ti può offrire un paese, forse per questo non dimagriamo mai.
L’Arrivo
Comunque quando arriviamo a Baracoa, il sole è fortissimo e l’umidità elevatissima, ad aspettarci e a accompagnarci nella nostra nuova casa particulare c’è un tassista di una bici con i nostri nomi su di un cartello. Dopo 10 minuti di pedalata arriviamo a casa, dove la dottoressa Iliana ci aspetta sulla sua terrazza vista mare con due cocktail di mango.