Oggi è un giorno fortunato: non piove! Questo è il nostro primo viaggio con i bus colombiani, da Bogotà a Socorro.
Come di consueto, abbiamo fatto colazione nella nostra caffetteria di fiducia, gestita dal bravissimo Miguel, un ragazzo dal cuore d’oro. Grazie a lui, abbiamo visitato quartieri meno battuti di Bogotà, come il quartiere a luci rosse.
Comunque ritornando a noi, oggi è anche festa nazionale, infatti sul Transmillenio (la metropolitana leggera di Bogotà) non c’è tantissima gente e possiamo viaggiare tranquillamente con i nostri zaini.
La Partenza
Arrivati all’autostazione dei bus con largo anticipo, (ovviamente dalla fermata dell’autobus al terminali solamente a piedi per risparmiare) ci dirigiamo direttamente al Terminal 3 quello dei bus che viaggiano verso il nord.
Esclusa qualche compagnia che permette di vedere e acquistare i biglietti online, delle altre non si sa nulla. Chiediamo quindi informazioni a tutte le compagnie, circa cinque, tutte con prezzi e orari simili.
Non abbiamo fretta: il viaggio dura solo cinque ore. Decidiamo di viaggiare di notte, prendendo l’ultimo bus. La nostra scelta ricade sulla compagnia Reina, che offre il prezzo più basso: circa 40.000 COP per persona. Tuttavia, siamo ancora indecisi. Per acquistare il biglietto basta recarsi un’ora prima della partenza, quindi c’è ancora tempo.
Ci sediamo comodi e osserviamo le persone. Notiamo con stupore che nessuno sceglie la compagnia Reina. Decidiamo di fare un giro dell’autostazione, mangiare qualcosa e guardare la semifinale della Coppa Sudamericana: Cile-Perù.
Durante il nostro andare e venire, notiamo che alla Reina non si ferma nessuno. Sono ormai le 22:00 e dobbiamo comprare un biglietto. L’unica compagnia con il prezzo più basso è sempre la Reina, mentre le altre costano circa 50.000 COP, una differenza di circa 3,5€ per persona.
Ancora dubbiosi della qualità, facciamo un altro giro nelle varie biglietterie. Improvvisamente, una delle compagnie scartate ci offre lo stesso prezzo. Senza esitare, acquistiamo i biglietti.
Il Viaggio
Alle 23:30, dopo un’intera giornata al terminal, siamo pronti per il viaggio da Bogotà a Socorro. Io mi addormento subito, tanto fuori è buio e non si vede nulla. Roberta tentenna, ma dopo un po’ comincia a “ronfare” come solo lei sa fare.
Viaggiare di notte per poche ore ha alcuni aspetti negativi. Uno fra tutti è il dormire poco e sentirsi stanchi tutto il giorno successivo. Inoltre, è il nostro primo viaggio notturno in Colombia e siamo un po’ preoccupati.
Il problema più grosso è riconoscere il paese in cui devi scendere, soprattutto se l’autista non annuncia le fermate. In questi casi, affidarsi alla tecnologia è essenziale.
L’Arrivo
Accendo l’iPhone, aspetto che il GPS ci localizzi e controllo ogni fermata. Ecco l’utilità della tecnologia. Non voglio nemmeno immaginare come facessero negli anni ’60. L’importante è essere arrivati a Socorro. Sfatti, scendiamo dal bus e ci mettiamo a dormire nella sala d’attesa, aspettando che venga giorno.