Ad essere sinceri non abbiamo nessuna voglia di fare il viaggio da Puerto Lopez a Guayaquil. Un po’ ci dispiace lasciare questo piccolo villaggio di pescatori. Qui si respira un’aria tranquilla e rilassata. È forse dovuto all’aspetto decadente e trasandato del posto, alle persone che fanno il bucato nelle lavanderie comuni o alle balene che popolano il mare!

Il Viaggio

Il nostro bus per Guayaquil parte alle 12:00 in punto. È una corsa diretta al costo di 5,25$ USD p/p, in tutto sono circa 4 ore di viaggio. Alla partenza non c’è nessuno, il bus è praticamente vuoto, siamo noi, un vecchietto e un’altra coppia di turisti tedeschi, più qualche locale.

Terminal bus di Puerto Lopez

Terminal bus di Puerto Lopez

Il tragitto è pieno di curve, ma entrambi cadiamo subito in un sonno profondo, ci svegliamo solamente dopo circa un’ora di viaggio, quando siamo arrivati in una cittadina dal nome impronunciabile Jipijapa. Qui ne approfittiamo per mangiare qualcosa e ristabilire il livello di liquidi nel nostro corpo, fa veramente molto caldo!

Una cosa bella di viaggiare in questi autobus ecuadoriani, è che qui non c’è aria condizionata e i venditori ambulanti popolano in qualsiasi momento il bus. A bordo si può comprare di tutto, prevalentemente cibi e bevande: frittelle dolci, bevande gasate, acqua, dolci, noccioline, fette d’anguria, empanadas, insomma proprio di tutto. Queste persone salgono e scendono come dei fulmini, non ti accorgi neanche della loro presenza, solamente quando urlano ti rendi contro che è ora di mangiare.

L’Arrivo

Quando arriviamo a Guayaquil, sono quasi le quattro del pomeriggio. L’autostazione più che un’autostazione sembra un grande centro commerciale.
Ne approfittiamo per andare subito in bagno, se non li trovate, si trovano subito a destra delle uscite, vicino alla stazione dei taxi, poi presi da ondate di calore, fuori ci sono quasi 34°, ci fermiamo a gustare un buon gelato.

Non abbiamo ancora fretta, perché il nostro couch, non si libera prima delle cinque e mezza. Così avendo ancora tempo ci colleghiamo ad internet, ma ecco un messaggio della ragazza che ci deve ospitare, che dice che è già a casa ad aspettarci.
Quindi usciamo fuori da questo gigante supermercato e contrattiamo con l’autista del taxi, la corsa fino a Urbanor, dopo un tira e molla arriviamo all’accordo di 4$ USD.
Il tragitto è abbastanza breve, il quartiere è il classico barrio sud americano, un conglomerato di case di mattoni grigi, buttati su di una collina senza un piano regolatore, un intreccio di cavi elettrici con tante salite e discese.

Una buona parillada è quello che ci vuole per cominciare il couchsurfing

Una buona parillada è quello che ci vuole per cominciare il couchsurfing

Ma per fortuna Malù e suo marito (di origine brasiliana), hanno organizzato per noi una bella cena a base di carne alla griglia.
Evviva…!