Da Cuenca a Loja è il viaggio nell’insegna del clima e dei pellegrini.
Ieri avevamo il sole e un bel cielo terso, con temperature intorno ai 25°C. Invece questa mattina il cielo appare coperto, ma la cosa che ci ha lasciato di sassi, sono i 7°C e una leggera pioggia… Boh stranezze del clima ecuadoregno!
Alla stazione degli autobus di Cuenca e in particolar modo alle biglietterie c’è un bel movimento (costo del bus 7,5$ USD p/p). Meno male che noi avevamo già fatti i biglietti il giorno prima.
Paghiamo la tassa di 0,10$ USD, superiamo il tornello dei controlli (manco fossimo allo stadio) e ci mettiamo ad aspettare davanti al nostro bus, che è ancora chiuso. Con noi ci sono moltissime persone ecuadoriane, ma nessun turista.
Il Viaggio
L’orario della partenza si avvicina, sono quasi le 10 e l’autobus è ancora chiuso, le persone aumentano, c’è veramente tanta gente che affolla la banchina.
Ad un certo punto, arriva un uomo che a gran voce urla il nome della città di Loja, indicando altri bus.
Tutti corrono verso gli altri bus, compresi noi, solo adesso capiamo che l’agenzia di trasporti per Loja, ha messo ha disposizione altri tre autobus allo stesso orario, il problema è capire su quale salire, sembra un po’ il gioco delle tre carte!
Ci mettiamo a dialogare con alcune persone, e solo ora capiamo il perché di tutto questa marasma di persone – domani a Loja, si festeggia la Vergine del Cisne e milioni di pellegrini provenienti da ogni parte dell’Ecuador e dal Perù, affollano la città per portare il loro contributo – io e Roberta ci guardiamo in faccia ed esclamiamo assieme: minchia che culo?
I bus si riempiono molto velocemente, per lo più da persone anziane, in un attimo veniamo catapultati sul bus numero 02, anche se sul biglietto c’è scritto 32, in effetti i nostri posti non sono occupati da nessun altro.
Il viaggio prosegue normale, tra una salita e una discesa, una curva a destra e una sinistra, una russata di Roberta (ormai è una costante, appena sale sui bus si addormenta), un tornante, un film di chiara manifattura americana, ma in tutto questo tram tram per fortuna non ci sono i canti della chiesa.
L’Arrivo
Arrivati a Loja, c’è ancora più confusione di quando siamo partiti, sembrerebbe che ci sia concentrato tutto l’Ecuador al terminal degli arrivi.
Molte persone hanno fretta di ritirare i bagagli, perché hanno un altro bus in partenza, sempre per una località vicina, dove anche qui la Vergine fa la sua processione.
Siccome siamo arrivati in anticipo, decidiamo di fare i biglietti del bus per il Perù. Perché magari, dopo la festa, molti peruviani tornano a casa proprio nelle nostre date.
Fatti i biglietti e mangiato il salchipapa, ci colleghiamo ad internet per avvisare la nostra couch del nostro arrivo.
Per fortuna che abbiamo trovato lei, altrimenti sarebbe stato duro trovare un posto dove dormire.
Arriva a prenderci in macchina, questo ci rallegra, perché possiamo risparmiare il costo del taxi, ma la vera sorpresa è casa sua.
Fare couchsurfing così è veramente una “botta di culo”. Abbiamo a disposizione una stanza con bagno privato, una bella doccia, asciugacapelli, una cucina grossa come il nostro appartamento, la jacuzzi sul giardino e il cinema sul piano interrato. Insomma è meglio di un albergo!