Sono le 6:00 del mattino e il viaggio da Puno a Copacabana, segna anche la fine della nostra avventura in Perù e l’inizio di quella boliviana.
Non abbiamo molto tempo, infatti dopo la colazione, usciamo dal nostro ostello e ci dirigiamo di tutta lena a piedi verso Plaza de Armas. Percorrendo la via pedonale di Puno, ci si accorge che è domenica mattina dal fatto che non c’è nessuno per strada se non qualche ubriacone.
Prendiamo un taxi, che per 5 PEN ci porta al terminal terrestre, avevamo ancora qualche monetina da finire. Arrivati all’autostazione dei bus, paghiamo anche la tassa d’imbarco di 1,50 PEN p/p e con questa concludiamo finalmente tutte le monete peruviane. Ora abbiamo solamente banconote peruviane che cambieremo più avanti.
L’autostazione è già piena, molti tornano a Cusco e altri proseguono come noi per la Bolivia, infatti prima del nostro bus c’è ne un altro, quello delle 7:00. Il nostro è programmato alle 7:30, ma non partirà prima delle 7:45.
Il bus è nuovo, spazioso e pulito, ma la cosa che ci sorprende di più e che siamo tutti turisti giovani di origine europea e che il bus è semivuoto. Noi il biglietto per precauzione lo avevamo comprato qualche giorno prima al prezzo di 15 PEN p/p.
Prima di salire a bordo, ci viene controllato il passaporto, il tagliando dell’immigrazione peruviana e ci viene consegnato quello verde dell’immigrazione boliviana.
La strada che porta da Puno a Copacabana, cioè dal Perù alla Bolivia, costeggia il lago Titicaca, qui si possono osservare tutti paesini i quali vivono prevalentemente di agricoltura, pastorizia e pesca. Infatti qua e là sono sparsi pastori con pecore e vigogne, campi coltivati di ogni genere e nel lago si osservano gli allevamenti di trota!
Quando arriviamo a Yanguo, posto di confine tra i due paesi, prima di farci mettere il timbro d’uscita dall’immigrazione peruviana, l’autobus si ferma in una piccola casa di cambio. Qui dicono che il tasso è vantaggioso e le banconote non sono false, attenzione contrattate il tasso di cambio!
Dal Perù alla Bolivia
Quando scendiamo davanti all’ufficio immigrazione peruviano, c’è molta coda, è la prima volta dopo 7 mesi di viaggio, che ci capita di fare così tanta coda alla frontiera, prima d’oggi, non avevamo mai aspettato.
Dopo il timbro d’uscita, percorriamo circa 1 km a piedi attraverso l’arco di Kusani per raggiungere la Bolivia. Anche qui, come in tutte le frontiere sud americane, non ci sono controlli, ma solamente un timbro e via, nemmeno lo scorcio di un cane antidroga o di un poliziotto che controlli il bagaglio.
Quando terminiamo le faccende burocratiche, scopriamo a malincuore che il nostro visto per la Bolivia ha una validità massima di 30 giorni. Alla domanda del perché, il funzionario ci risponde che qui a Yunguyo è così! Se volete più giorni dovrete andare a La Paz e chiedere (in versione gratuita) l’estensione da 60 o 90 giorni.
Boh, valli a capire questi boliviani, avranno valichi di frontiera di serie A e altri di serie B!
L’Arrivo
Quando ripartiamo ormai mancano solo 8 Km a destinazione. Spostiamo avanti le lancette dell’orologio (rispetto al Perù, la Bolivia è un’ora avanti, adesso il fuso orario con l’Italia è di 6 ore). Ad un certo punto il bus si ferma e a bordo sale un funzionario boliviano, c’è da pagare una tassa di 2 BOB p/p.
Arrivati al terminal di Copacabana, cioè nella piazza centrale, scendiamo tutti dal bus. Molti dei ragazzi che erano con noi a bordo continuano il loro viaggio verso La Paz in un altro bus, altri invece (pochi) si fermano a Copacabana.
Per oggi siamo arrivati, non ci possiamo credere, ma finalmente siamo in Bolivia, il nostro 11° paese del nostro giro del mondo!