Proprio oggi ci mettiamo in viaggio da Christchurch a Sydney, cioè verso una terra sempre sognata: l’Australia. Questo continente richiama ogni anno milioni di visitatori. È una meta ambita da moltissimi viaggiatori per le sue fantastiche attrazioni: canguri, koala, Uluru, gli aborigeni, coccodrilli etc.
Ci siamo svegliati molto presto (nonostante il nostro volo sia previsto nel tardo pomeriggio), entrambi siamo emozionati esattamente come il nostro ultimo giorno a Torino! In questi ultimi 10 giorni, il meteo a Christchurch è stato clemente (anche se un po’ freddo per i nostri canoni), ma comunque non ha mai piovuto.
La Partenza
Invece questa mattina ad accompagnarci nei nostri quasi 4 chilometri che ci separano dalla fermata dalla stazione dei bus, c’è una bella nuvola alla Fantozzi che butta acqua dal cielo a non finire. Forse questo è l’ultimo saluto della Nuova Zelanda, che si è rilevato un paese più ostico del previsto. Con oggi lasciamo definitivamente la cultura polinesiana per abbracciare quella aborigena.
Il bus per l’aeroporto costa 8,0 NZ$ p/p, quando arriviamo piove ancora, ma in maniera più leggera, prendiamo un trolley (sono gratuiti), ci mettiamo i nostri zaini e aspettiamo che apra il check-in.
Alle due in punto, Emirates (questa è la compagnia con cui voleremo) apre i Gates. Ci mettiamo dietro il cartello con scritto check-in on-line (le carte d’imbarco sono già sui nostri iPhone, in versione QR) e attendiamo il nostro turno.
Questa volta siamo carichi abbastanza e siamo pronti a rispondere alle solite domande di routine: perché avete il biglietto di sola andata? Mi mostri il biglietto d’uscita dell’Australia? Invece, la ragazza senza neanche batter ciglio, ci prende i passaporti, li controlla e ci augura buon viaggio.
Andiamo ad aspettare davanti al nostro gate, dove ci sono degli ottimi divani su cui riposarsi.
Ad un certo punto sentiamo dagli altoparlanti dell’aeroporto una voce femminile pronunciare i nostri nomi!
Roberta: ci hanno chiamato?
Luca: e perché?
Roberta: ho sentito il mio nome!
Luca: ma figurati, i kiwi non sono capaci a pronunciare il tuo nome!
Dopo cinque minuti, di nuovolo stesso annuncio.
Roberta: hai sentito? Hanno detto Favaloro Robuuertha and Maiuolo Luca…
Luca: hai ragione! Vuoi vedere che questa volta non ci fanno partire?
Roberta (con gentilezza e amore): alzati! Muoviti! Non capisce mai niente! E adesso che vorranno…?
Andiamo al banco e la signorina gentilmente ci rilascia due nuove carte d’imbarco, adesso siamo alla fila 19, cioè due file più avanti.
Il Viaggio
Il volo è breve sono solamente tre ore, ma in questo breve lasso di tempo ci sta salendo un’adrenalina pazzesca, inoltre io per la prima volta devo dichiarare il falso sulla carta d’ingresso del passeggero, perché per la prima volta da quando siamo partiti ora sono disoccupato!
Per calmarci un po’ e distrarci (non ci sembra ancora vero), facciamo cena con pollo ai funghi e una buona bottiglia di vino!
Improvvisamente dai finestrini, in lontananza, si vede Sydney, è una autentica esplosione di gioia, si intravede l’Opera House e l’Harbour Bridge, è tutto veramente fantastico, compreso il sole, i surfisti e tutto il traffico cittadino sotto i nostri piedi!
L’Arrivo
Può sembrare tutto fantastico, ma in realtà non abbiamo ancora messo piede in Australia e tra l’altro c’è ancora da superare i temuti controlli doganali.
Mentre ci avviciniamo al banco della polizia e le gambe tremano, ci proviamo ad inventare qualche frase in inglese nel caso ci facessero qualche domanda su di noi ed il nostro viaggio, ed invece… Niente di niente, ma neanche una domanda stupida del tipo: perché siete qui? Quanto vi fermate?
Prendiamo i nostri passaporti, ritiriamo gli zaini e ci dirigiamo verso il controllo doganale, dove lasciamo la carta del passeggero e il poliziotto, molto gentilmente ci indica la porta d’uscita!
Le porte automatiche si aprono, ci sono molte persone con i cartelli in mano, io scoppio in lacrime, mi inginocchio e bacio la terra, anzi il pavimento: sono in l’Australia, la terra promessa!
Roberta con la sua inconfondibile gentilezza, mi guarda e dice: alzati cretino che dobbiamo andare, ci stanno aspettando! Io rispondo: fantastico! Siamo in Australia e non siamo ancora morti, nessun ragno o altro insetto ci ha ancora ucciso!