Finalmente con il viaggio da Adelaide ad Alice Springs avremo il nostro primo contatto con gli aborigeni. Non era ancora successo in un mese e mezzo in Australia di avere un contatto diretto con questa cultura.
Prima di iniziare l’avventura in bus, abbiamo ancora una mezza giornata piena da trascorrere ad Adelaide. Come per i giorni precedenti, decidiamo di trascorre la mattinata vicino all’Università, dove si può usufruire del Wi-Fi gratuito e assistere al 25° anniversario dell’Università di Adelaide.
Anche se noi siamo palesemente più vecchi, riusciamo a farci largo tra i giovani e a occupare un tavolino all’ombra. Nel pomeriggio torniamo a ritirare i bagagli nel nostro lodge cinese e aspettiamo la partenza del bus proprio nella stazione centrale.
Per chi ci segua dall’inizio del viaggio intorno al mondo, avrà il piacere di sapere che questo viaggio in bus da Adelaide ad Alice Springs è stato il più caro in assoluto, ben 250$ AUD p/p, circa 165€, una follia! Forse conveniva andare in aereo, ma facendo così non avremmo mai potuto viaggiare con gli aborigeni.
L’autostazione è piena di aborigeni, di prima acchito ricordano molto le comunità gitane europee: alcuni camminano scalzi, altri si alcolizzano, indossano vestiti strappati, ma come sempre il primo giudizio è sbagliato.
Il bus con cui viaggiamo è sempre della compagnia Greyhound, questa volta ha anche il rimorchio.
Qualche minuto prima delle 18:00, orario della partenza, incominciamo ad imbarcare i bagagli, stranamente anche se gli aborigeni erano arrivati prima, fanno passare avanti
tutti gli uomini bianchi e solo alla fine salgono anche loro.
Loro come noi, non capiscono l’inglese, solo i più giovani parlano con l’autista, le donne più anziane vivono nella piena indifferenza. Casualmente non ci sono uomini che viaggiano con loro, ma solamente donne di cui una con un bambino piccolo.
Il Viaggio
Sarà un caso che al bus vengano montati i paracolpi e che si chiami DOG?
Quando ci fermiamo a Port Augusta a circa 400 km a nord di Adelaide, le ragazze più giovani scendono e salgono altre donne più anziane, ma tutte silenziosamente, senza quasi farsi sentire si siedono nei primi posti liberi che trovano in fondo al bus.
Con loro sale anche un ragazzo giovane ed un altro signore, ma solo per aiutare la donna ed il piccolino, poi scendono subito senza prima scroccare un paio di sigarette.
Il mattino seguente ormai sul bus siamo solamente io, Roby e l’autista di razza bianca, il resto sono tutti aborigeni. Quando arriviamo a Coober Pedy alle 5:50 del mattino scendono gli ultimi bianchi e sale qualche altro aborigeno. Cooper Pedy ci è dispiaciuto saltarla, ma ci sarebbe venuta a costare troppo.
Alle 6:00 circa riusciamo a vedere l’alba nell’outback australiano, è una bella sensazione, qui non c’è praticamente niente.
L’Arrivo
Prima di arrivare ad Alice Springs, facciamo una fermata nel bel mezzo del nulla, qui scende un cospicuo numero di aborigeni, io e Roby, ci guardiamo in faccia sbigottiti.
Vi possiamo assicurare che non c’era proprio niente! Ma dove andranno mai? Boh!
Quando arriviamo ad Alice Springs sono del 13:30 del nuovo orario, le lancette si sono spostate indietro di un’ora (ormai molto lentamente ci avviciniamo all’Italia). Adesso il caldo è terribile, tanto che non serve aprire l’acqua calda per fare la doccia!
Salutiamo gli aborigeni che erano con noi, con un tiepido sorriso, loro si congedano senza neanche degnarci di uno sguardo. Per oggi ci fermiamo qui, ci siamo avvicinati alla cultura aborigena, nei prossimi giorni cercheremo di scoprirla meglio.