Stiamo lasciando Timor Est, siamo diretti da Dili a Bali, ma lo facciamo a malincuore.
Non ci sono parole per spiegare la simpatia di questo popolo, anche se a volte ti fregano qualche dollaro, non riesci proprio ad arrabbiarti.
Il taxi che ci ha portato all’aeroporto è costato 3$ USD, mentre il precedente verso la città ci è costato 10$ USD, insomma a Dili i prezzi si fanno un po’ come capita.
La Partenza
Siamo all’aeroporto di Dili, se così possiamo definire questo insieme di lamiere e cemento. Il gate è aperto, mancano ancora tre ore al decollo, ma gli unici voli di questa mattina, sono quelli diretti a Bali.
Riusciamo a imbarcare i bagagli senza problemi, compilato il modulo per l’uscita del paese e pagando la tassa d’imbarco, di ben 10$ USD p/p.
L’ufficio immigrazione ci pone il timbro d’uscita e ci andiamo ad accomodare nella pseudo sala d’attesa. Per la cronaca i controlli sono stati abbastanza insignificanti.
La sala d’attesa è abbastanza gremita, ma appena vengono annunciati ad alta voce i primi due voli (qui non esiste nessun tabellone luminoso), ecco che si svuota.
Quando facciamo ingresso nell’aereo, siamo i primi. Una hostess molto antipatica ci controlla il biglietto e gli zaini, come se fossimo dei terroristi, ma valli a capire questi indonesiani…
Partiamo con 10 minuti d’anticipo ed una volta arrivati ad alta quota ci servono il pranzo. Cosa abbiamo mangiato? Ovviamente riso e pollo…!
Il Viaggio
Il volo è breve, meno di due ore e quando incominciamo a sorvolare l’isola di Bali, lo spettacolo che si apre ai nostri occhi è magnifico.
All’arrivo in aeroporto non paghiamo nessun visto e le formalità doganali sono veloci, così in pochissimo tempo, ritiriamo i bagagli e ci rechiamo verso l’uscita, dove ad aspettarci c’è un ragazzo indonesiano con il suo taxi.
Si perché ci siamo concessi anche il lusso dopo giorni e giorni di viaggio, che qualcuno ci venisse a prendere.
L’Arrivo
Quando siamo usciti dal parcheggio tutto ci è sembrato strano, le baracche sono state sostituite da edifici in mattone e le persone con i vestiti rotti adesso hanno costumi eleganti. Le vetture scassate adesso hanno i finestrini elettrici e l’aria condizionata, eppure la cosa strana è che siamo andati da lì a lì…
Siamo arrivati nella nostra prima tappa indonesiana, per oggi ci fermiamo qui: a Ubud. Adesso abbiamo una stanza, un letto e finalmente un bagno!