Il viaggio da Copacabana a La Paz di questa mattina, inizia col sole e con una aria fredda molto pungente. Come sempre arriviamo presto all’autostazione, che poi a dire il vero, un’autostazione non c’è. I collettivi, combi e bus turistici, partono tutti dalla piazza centrale!

Noi il biglietto lo abbiamo comprato il giorno prima a 25 BOB p/p in un’agenzia della via principale, ma solo adesso scopriamo che si può fare a bordo per 18 BOB.

Il Viaggio

Molto cortesemente chiediamo se possiamo prendere il bus che parte prima, visto che la compagnia è la stessa, lui all’inizio tentenna, ma poi un altro autista, prende il nostro biglietto e va in agenzia a farsi cambiare l’orario. Per questa volta ci è andata bene, partiamo così con un’ora di anticipo.

Terminal bus di Copacabana

Terminal bus di Copacabana

Alle 9:00 il bus lascia Copacabana, la strada ha molte curve, ma il panorama è mozzafiato si vede tutto il lago Titicaca, sia dal lato sinistro che dal lato destro. Sul bus non c’è molta gente qualche turista e molti indigeni, alcuni salgono nei posti più disperati della strada.

Quando arriviamo a San Pedro de Tequila, siamo invitati tutti a scendere dal bus, rimane sopra solo qualche indigeno locale, non capiamo bene perché fino a quando non vediamo delle piccole bagnarole che vengono utilizzate come traghetto.
Noi invece per 2 BOB p/p siamo obbligati a prendere una piccola barca che ci accompagnerà dall’altra sponda del lago.

Il ragazzo americano

Qui conosciamo un ragazzo americano, che parla un buon spagnolo. Quando gli chiedo da dove viene, lui mi risponde USA. Capisco che deve essere della costa est, ma incuriosito gli chiedo: “dove precisamente?”
Il ragazzo americano: ” Connecticut!”
Luca: “Ma dai veramente? Ci sono stato due volte è ho dei parenti lì. Di quale città?”
Il ragazzo americano: “Stamford!”
Gli dico che non ci credo, perché mio zio e le mie cugine vivono proprio lì.
Forse il bello di viaggiare è proprio questo, scoprire che alla fine il mondo è veramente piccolo!

Bagnarole di legno, utilizzate come traghetto per bus e automobili

Bagnarole di legno, utilizzate come traghetto per bus e automobili

Procediamo spediti, tra strada asfaltata e strada sterrata, tutto il percorso che porta a La Paz è un continuo cantiere, deviazioni a destra e sinistra dossi e salti continui, ma la cosa più bello è quando arriviamo a El Alto, la città satellite di La Paz.

Qui ci sono manifestazioni e proteste da parte dei residenti locali, quindi siamo costretti a fare molte deviazioni.
Percorriamo strade fatiscenti, dove ci sono cumuli di immondizia ovunque, torrenti e case ancora da costruire. La cosa bella è che qui sembra di essere dentro un labirinto, è tutto tremendamente uguale. Io mi chiedo come faccia l’autista a conoscere le strade e infatti per ben due volte sbagliamo direzione.

L’Arrivo

Quando arriviamo a La Paz, lo scenario che si presenta è quello classico di una metropoli sud americana: una montagna di edifici in mattone rosso arroccati un po’ ovunque, traffico intenso e rumore di clacson ovunque.

La Paz vista da El Alto

La Paz vista da El Alto

Il bus cerca di farsi spazio tra il groviglio di auto, taxi e combi. Quando si ferma al capolinea, capiamo che non siamo all’autostazione centrale della città, ma qualche chilometro a ovest del centro.

Prendiamo un taxi con un altro ragazzo cileno, così dividiamo la spesa a 5 BOB p/p e quando arriviamo nella piazza centrale San Francisco ecco un’altra manifestazione del comitato studentesco.

Questa volta ci è andata bene ci abbiamo messo solo quasi 4 ore di viaggio per fare 150 chilometri, non ci rimane che cercare un posto dove posare gli zaini e riposarci per qualche giorno.