Per il volo da Hong Kong a Yangon, la sveglia è suonata alle 05:55, neanche troppo presto potrebbe dire qualcuno, ma il problema è quando sei abituato ad andare a dormire tardi, perché è proprio li che poi ti mancano le tue ore di sonno…
Quando usciamo dal Chungking Mansions, fa quasi effetto vedere tutte le saracinesche abbassate e nessun venditore ambulante.
Hong Kong non è ancora del tutto sveglia, si vedono poche persone in giro e solo qualche altro passeggero ad aspettare il bus.
Dopo neanche 10 minuti di attesa ecco passare A21, il bus che porta direttamente in aeroporto. Paghiamo in contanti 33$ HKD p/p e ci mettiamo nei sedili del secondo piano.
La città, oggi è più bella di sempre, sarà forse che è lunedì mattina e quindi c’è poca gente in giro o forse sarà questo splendido sole che abbraccia tutti i grattacieli.
Man mano che ci allontaniamo dal centro cittadino, ecco che si vedono le persone andare a lavorare e quelle più anziane (cioè di terza età), fare ginnastica al parco.
È bello vederli praticare il Tai Chi e qui scatta la domanda: ma te li vedresti i nostri genitori alle 6:30 del lunedì mattina al parco a fare Tai Chi? Mah…
Arrivati all’aeroporto, verso le 07:30, decidiamo di fare il check-in.
Il Viaggio
La signorina di AirAsia, quando legge la nostra destinazione ci incomincia a fare l’interrogatorio, vuole vedere il visto e il biglietto di ritorno dal Myanmar.
Neanche fossimo dei terroristi, riusciamo ugualmente a ottenere le nostre carte d’imbarco.
L’aeroporto di Hong Kong non è un normale aeroporto come tutti gli altri, è equiparabile ad un albergo a 5 stelle. I bagni sono pulitissimi, l’acqua è gratuita e a disposizione ci sono degli iMac da 27” con tanto di connessione internet gratuita. Comunque dopo aver superato i controlli doganali, prendiamo la prima metro, poi una seconda ed infine saliamo due rampe di scale mobile, ecco solo adesso dopo 20 minuti siamo arrivati al nostro gate.
Partiamo puntuali, alle 10:50 e arriviamo a Bangkok ugualmente puntuali! A Bangkok c’è sempre tanta confusione, ma noi questa volta dobbiamo solamente fare un transfer, perché alle 15:20 ci aspetta il secondo volo, quello per Yangon.
Dopo aver mangiato un panino con i pochi soldi che c’erano avanzati dalla Thailandia, ci mettiamo a studiare la nostra prossima meta.
Con un’ora di ritardo finalmente lasciamo Bangkok, il volo è breve. Sull’aereo ci sono moltissimi occidentali, molti dei quali sono statunitensi, lo si capisce dal passaporto, solo loro hanno un’aquila in copertina!
L’Arrivo
A Yangon, il tempo è brutto, piove ed è nuvoloso, ma in compenso a prima impatto l’aeroporto sembra bellissimo, è tutto nuovo e ha anche il Wi-Fi gratuito.
E noi che ci immaginavamo un aeroporto tipo quello di Dili ed invece…Un aeroporto internazionale di alti livelli…!
Passiamo la sala del Visa on Arrival (il visto si può fare all’arrivo), perché noi lo abbiamo già fatto online e ci dirigiamo verso il controllo dei passaporti.
Qui c’è una coda interminabile e francamente non capiamo il perché visto che tutti i banchi sono aperti. Comunque riescono tutti a passare tranne le due pecore, che saranno anche gli ultimi a ritirare i bagagli.
Dopo aver superato gli ultimi controlli doganali, ci dirigiamo verso l’uscita, appena fuori dalle porte c’è un banco con i taxi ufficiali. Una corsa fino in centro costa 10$ USS oppure 11.000 MMK. Avendo appena prelevato, decidiamo di pagare in valuta locale, cioè in Kyat!
Dopo altri 40 minuti di taxi e due chiacchiere con l’autista che voleva sapere che cos’è e dove si trova il Vaticano, arriviamo nel nostro albergo. In stanza c’è una grossa puzza di muffa, l’acqua è solo fredda, il lavandino è rotto e la connessione Wi-Fi non funziona. Benvenuti in Myanmar…!