Mandalay è dopo Yangon, la città più importante del Myanmar ed è il maggior centro di comunicazioni del paese. Inoltre fu capitale del Regno birmano fino all’occupazione britannica del 1885.

Mandalay Palace

Mandalay Palace

Il primo impatto, quando arrivi in questa città, non è dei migliori. Traffico intenso, palazzine di cemento sparse un po’ ovunque e finalmente, si rivedono circolare i motorini, che sono i padroni incontrastati delle strade.

Togliendo le vie principali, tutte le altre sono quasi prive di asfalto, così quando piove si cammina letteralmente sul fango, inoltre non esistono i marciapiedi.
Però qui abbiamo trovato delle persone ancora più accoglienti, che ti salutano e ti sorridono sempre. E mentre si passeggia nel centro, si possono osservare case moderne accanto a baracche. Si possono incontrare anche delle stalle di mucche e capretti oltre a cavalli liberi fermi in mezzo al traffico.

Cosa vedere a Mandalay in 2 giorni

Questo itinerario di Mandalay in 2 giorni, noi lo abbiamo fatto noleggiando uno scooter, ma ci sono tante altre piccole cose da vedere in città che non sono state citate.

Purtroppo siamo stati condizionati dalle piogge intense. Abbiamo viaggiato lentamente e prendendoci lunghe pause, inoltre il nostro mezzo, ribattezzano per l’occasione “Herbie lo scooter tutto matto” a volte non partiva.

1°Giorno: Mandalay Palace, Kyauktawgyi, Kuthodaw, Sandamuni, Shwenandaw Kyaung e Atumashi Kyaungdawgyi

Mandalay Palace

Prima di entrare al Mandalay Palace, non si possono non notare il fossato e le mura merlate che formano una piazza quadrata intorno al sito dell’antica cittadella. Le mura furono ricostruite nello stile originale del 1857 e sono interrotte a intervalli regolari da torri d’accesso, sormontate da piramidi in legno.

Mura del Palazzo Reale di Mandalay

Mura del Palazzo Reale di Mandalay

Il Mandalay Palace fa parte di una delle tante attrattive comprese nel biglietto cumulativo (valido per 5 giorni) al costo di 5.000 Kyats p/p.

Biglietto cumulativo di Mandalay

Biglietto cumulativo di Mandalay

La cittadella è composta soprattutto da caserme, zone militari a cui i turisti è vietato accedere, quindi si segue un percorso prestabilito del palazzo.
Gli edifici che si osservano sono la ricostruzione del palazzo reale di Mandalay, portata a termine negli anni ’90. Presenta oltre 40 strutture in legno, costruite alla metà del XIX secolo come copie esatte degli originali. Sicuramente la struttura piu bella è l’edificio con il tetto a vari livelli. Ricoperto da strati di filigrana dorata, si trova la sala del trono principale, di fronte alla quale è esposta una serie di oggetti appartenuti al sovrano.
Gli altri edifici non sono arredati, ad eccezione del museo culturale, dove ci sono: i vestiti reali, una carrozza, vari oggetti e il baldacchino con colonne in vetro del Re Thibaw.

Vi consigliamo di salire sulla torre di guardia, con una scalinata a spirale, per osservare dall’alto i vari edifici. Una curiosità! Chi entra in motocicletta o in bicicletta, attraversando la porta, deve scendere e risalire dalla sella, abbastanza buffo da vedere!

Kyauktawgyi

Vicino alla cittadella, si possono visitare vari templi, tra cui il Kyauktawgyi. In questo complesso si può ammirare una statua del Buddha alta 8 metri e del peso di 900 tonnellate, abbigliata con vesti regali. Si racconta che per realizzare la figura, scolpita in un singolo blocco di marmo, ci siano voluti 10.000 uomini. In un altro santuario si trova una gigantesca ciotola variopinta per le elemosine in marmo.

Ciotola variopinta in marmo per le elemosine

Ciotola variopinta in marmo per le elemosine

Pagode Kuthodaw e Sandamuni

Dal lato opposto della strada ci sono le pagode Kuthodaw e Sandamuni. Sono molto importanti perché all’interno contengono i 15 libri di Tripitaka e nel tempio Sandamuni si trovano i commenti.

Pagoda Kuthodaw

Pagoda Kuthodaw

Per alcuni, questi libri vengono considerati i più grandi al mondo. In realtà si tratta di moltissime lastre in pietra, all’interno di piccole stupa bianche che circondano la stupa dorata più grande. È davvero uno spettacolo unico.

Shwenandaw Kyaung e Atumashi Kyaungdawgyi

La giornata finisce al Shwenandaw Kyaung, ingresso con il biglietto cumulativo.
Il monastero è realizzato in teak e all’interno è ricco di bassorilievi dorati che presentano scene tratte dalle storie delle vite anteriori del Buddha, il Tripitaka.
Di fronte si trova un altro edificio, imponente e bianco, l’Atumashi Kyaungdawgyi, dove all’interno nell’ampia sala, completamente vuota, si ammira, infondo, una piccola statua del Buddha. Entrata con il biglietto cumulativo.

Shwenandaw Kyaung

Shwenandaw Kyaung

2°Giorno: Mahamuni, Ma Soe Yein Kyaung, Eindawya, Shwekyimyint e Diamond Plaza

Mahamuni

Verso la strada per andare a Amarapura, si trova la pagoda Mahamuni. Qui si ammira la statua del Buddha seduto, alta 4 metri. È diventata importante negli anni perché è totalmente ricoperta di foglie d’oro, applicate dai fedeli buddisti solo di sesso maschile. Le donne possono solo osservare.

Mahamuni

Mahamuni

Lo strato d’oro è di 15 cm, l’unica parte scoperta è rimasta il volto splendente perché viene lucidato, ogni mattina alle 4, dai monaci. Molti fedeli vengono a pregare in questo tempio, infatti le regole del vestiario sono più rigide. Se indossate dei pantaloncini, dovrete coprirvi con un pareo (anche gli uomini) e il permesso per scattare fotografie costa 1.000 Kyats o 1$ USD!

Ma Soe Yein Kyaung

Proseguiamo il nostro itinerario in moto di Mandalay, attraverso il mercato di jada, ormai finito (peccato ce lo siamo perso), quindi ci dirigiamo molto velocemente verso il Ma Soe Yein Kyaung.

Il monastero più grande della città è di realizzazione recente, dove si osserva un orologio vagamente somigliante al Big Ben e una torre della biblioteca a sei piani. Il monastero è noto soprattutto per la schiettezza con cui i monaci che lo abitano esprimono le loro idee politiche e per ospitare il controverso monaco Ashin Wirathu, leader di un movimento anti-musulmano.

Big Ben del monastero Ma Soe Yein Kyaung

Big Ben del monastero Ma Soe Yein Kyaung

Eindawya

La Pagoda Eindawya è famosa perché nel 1919 fu teatro di un importante scontro culturale. Un gruppo di inglesi sfidò il divieto buddhista entrando nella pagoda con le scarpe, per essere poi cacciati con la forza dai monaci.

Pagoda Eindawya

Pagoda Eindawya

Per tutta risposta, il tribunale coloniale condannò al carcere quattro dei monaci che avevano espulso gli insensibili turisti, mentre un quinto dovette pagare con l’ergastolo. Qui si ammira una splendida stupa dorata e la riproduzione in piccolo, del Golden Rock.

Shwekyimyint

L’ultimo tempio che visitiamo è Shwekyimyint. Un tempio antico realizzato prima della nascita della città stessa. La statua del Buddha più importante, coperto con vestiti reali e pietre preziose, si trova in una saletta appartata, non facile da trovare.

Diamond Plaza

Nel tardo pomeriggio facciamo visita allo shopping centre più grosso di Mandalay: il Diamond Plaza, giusto per curiosare. Mente fuori ha l’aspetto di un normale centro commerciale, dentro prevale un senso di abbandono. Molti negozi sono chiusi, poca gente, niente aria condizionata e nessuna scala mobile funzionante.