Sempre con il nostro scooter, decidiamo di fare una escursione nei dintorni di Mandalay o meglio nella zona sud della città, da Amarapura fino alla vicina Mingun.
Lo scooter consegnatoci oggi è decisamente scassato, speriamo di farcela…!
La prima cittadina, che si trova alle porte di Mandalay, è Amarapura, la penultima capitale del regno birmano. Nel 1857, il Re Mindon prese a smantellare gran parte degli edifici del palazzo reale, inviando il materiale ricavato a oltre 10 km più a nord, cioè a Mandalay. Destinata a diventare la nuova capitale, secondo una profezia buddhista.
Amarapura si affaccia su un vasto lago Taungthaman, poco profondo che prende il nome da un orco giunto fin qui, a quanto si dice, alla ricerca del Buddha.
U-Bein Bridge
Questo lago è attraversato da un caratteristico ponte pedonale: l’U-Bein Bridge, il ponte in teak più lungo al mondo: circa 1200 metri.
Abbiamo passeggiato sul ponte solo per un tratto ed è davvero particolare perché non c’è nulla a cui tenersi e in quel momento soffiava parecchio vento, inoltre bisogna fare attenzione a non inciampare. Attorno al lago, nella stagione delle piogge, si possono osservare molti pescatori e barche.
Maha Ganayon Kyaung
Vicino al ponte si trova un monastero il Maha Ganayon Kyaung che apre le porte ai turisti durante il pranzo dei monaci, cioè verso le 10:00!
È davvero strano osservare i monaci in silenzio, mettersi in fila, con in mano la loro ciotola e la tazza, per aspettare che li venga consegnato il pasto. Questo è il secondo e ultimo pasto che consumano nella giornata. Fa soprattutto effetto osservare i bimbi piccoli che in maniera disciplinata aspettano il loro turno.
Percorriamo il ponte che attraversa il fiume Ayeyarwady, già da lontano si ammirano le stupe bianco e oro di Sagaing che sorgono sulle colline. Proviamo a salire con lo scooter verso Sagaing Hill, dove si trova un tempio, ma il nostro scooter non riesce a salire, è proprio un catorcio!
Mingun
Riprendiamo la strada, che costeggia il fiume, verso Mingun, un piccolo villaggio con alcuni templi molto interessanti. Prima di arrivare, il nostro scooter si ferma nuovamente. Non vuole ripartire, ma per fortuna, un gruppo di ragazzi, molto gentili, riescono a farlo ripartire.
Mingun Pagoda
Per entrare a Mingun, bisogna pagare un biglietto d’ingresso, 5.000 Kyats p/p
L’attrattiva principale è la Mingun Pagoda, la cui costruzione ebbe inizio nel 1790 e sarebbe dovuta diventare la pagoda più grande del mondo, se solo i lavori fossero stati portati a termine.
I lavori si fermarono alla morte del Re Bodawpaya, nel 1819, e ciò che vediamo oggi è solo un terzo della base dell’edificio progettato. Rimane comunque uno spettacolare edificio ed è spesso descritto come la pila di mattoni più grande del mondo.
Inoltre la costruzione presenta diverse e profonde fenditure causate dal grande terremoto del 1838. Siamo saliti fino alla cima della struttura per ammirare il panorama.
Mingun Bell
Dopo visitiamo un altro primato del Myanmar, la campana integra e sospesa, più grande al mondo, la Mingun Bell, in realtà ora è stata superata dalla gigantesca campana di Pingdingshan in Cina. La campana fu costruita nel 1808, dal Re Bodawpaya, ossessionato nel far costruire oggetti enormi.
Hsinbyume Pagoda
L’ultimo tempio che visitiamo è il Hsinbyume Pagoda, costruito nel 1816, un magnifico tempio dipinto di bianco, disposto su sette bianche terrazze ondulate che rappresentano le sette catene montuose che circondano il monte Mer. La montagna al centro dell’universo buddhista.
Ritorniamo verso Mandalay, anche perché il nostro scooter si è fermato altre tre volte, ma grazie all’aiuto degli abitanti di Mingun siamo riusciti a ripartire.
Riprendiamo la stessa strada che abbiamo percorso all’andata, osservando le varie casette di paglia, i buoi legati che dormono, gli uomini intenti a trafficare, donne che coltivano la terra e bimbi che giocano con qualsiasi cosa trovano per terra. Il tempo in questa zona, sembra essersi fermato!