Angkor Wat è sicuramente l’attrazione più importante della Cambogia e tra le più famose al mondo. È uno di quei luoghi che almeno una volta nella vita bisogna visitare.
Nel periodo compreso fra il IX e il XV sec., Angkor ospitò la capitale dell’impero Khmer, di cui fu il centro religioso e politico.
Le costruzioni principali sono circa un’ottantina, ma in totale nell’area vi sono centinaia di templi induisti e buddisti, per quanto di molti esistano solo tracce o rovine costituite da modeste pile di mattoni.
Quelli più visitati sono stati ripuliti dalla vegetazione e in larga scala ristrutturati.
Contenuti
BIGLIETTI
Per accedere all’Angkor World Heritage bisogna ottenere il “pass”, che vi verrà controllato ad ogni ingresso di ogni tempio e anche nelle strade dei vari circuiti.
Esistono vari tipi di pass, differenti in base alla durata:
-1 giorno 20$ USD
-3 giorni 40$ USD (valido 3 giorni in una settimana)
-7 giorni 60$ USD (valido 7 giorni in un mese)
I bambini sotto i 12 anni non pagano!
Le biglietterie si trovano, una sulla strada principale che collega Siem Reap ad Angkor Wat e l’altra a est, all’ingresso per il circuito grande. Sono aperte dalle 5:00 alle 17:30 tutti i giorni, il biglietto per il giorno seguente è venduto dalle 17:00 in poi, ciò vi permette di godere di un tramonto in più!

Alla biglietteria vi verrà scattata una foto digitale la quale verrà stampata sul vostro pass insieme alla data di entrata e di scadenza!
NORME DI COMPORTAMENTO
Sembrerà banale, ma state pure certi che non tutti i turisti rispettano le norme di comportamento all’interno di Angkor Wat.
Per esempio molti si dimenticano di essere all’interno di un luogo sacro e che quindi bisogna rispettare alcune regole fondamentali di buon senso:
-indossare abiti consoni, evitare pantaloncini troppo corti, costumi da mare e abiti succinti;
-non toccare, non spostare e non scalare le rovine, tener sempre ad una dovuta distanza dalle raffigurazioni su pietra;
-non urlare o disturbare altri visitatori;
-non fumare e ricordatevi che durante la stagione secca siete sempre dentro ad una giungla;
-non entrare in zone ristrette e/o proibite;
-evitate di dare da mangiare alle scimmie, di fare selfie con i monaci e soprattutto non donare denaro ai bambini.
Se volete stare tranquilli vi consigliamo d’indossare pantaloncini e maglietta maniche corte per l’uomo, un paio di leggings o pantaloni aladino e spalle corte per le donne. Non dimenticate, occhiali da sole, cappello e scarpe comode, meglio chiuse ed evitare infradito.
ITINERARIO
Per scoprire al meglio il sito dell’Angkor Wat, ci sono due distinti circuiti da seguire, quindi considerate di dedicargli almeno tre giorni per poterlo visitare tutto e bene.
Su tutte le mappe o consultandovi con i rispettivi driver a Siem Reap sentire sempre parlare del “big” e “short” loop! Vale a dire del grande e piccolo circuito, nella mappa seguente sono rappresentati di colore rosso e verde!
Tutti i circuiti si possono fare sia orario che antiorario, il nostro consiglio è di effettuarli antiorari, così avrete la possibilità di trovare meno persone all’Angkor Wat, perché capiterete con ogni probabilità durante l’orario di pranzo.
Il circuito rosso, comprende tutte le principali attrazioni del sito, volendo si può svolgere in una intera giornata, passa attraverso Angkor Wat, Angkor Thom e si allunga fino a Ta Prhom.
Il circuito verde, invece comprende i siti più esterni, noi vi consigliamo di allungarlo fino al Banteay Srei.
Più lontano, a est di Siem Reap, fuori dai circuiti tradizionali c’è il complesso di Roluos, considerate di dedicargli il terzo giorno.
COME MUOVERSI
–L’automobile è poco utilizzata, comunque i prezzi giornalieri sono da 45$ a 60$ al giorno, con circa condizionata e senza guida.
–Moto e scooter, anche se la legge cambogiana vieta ai turisti stranieri di guidare a Siem Reap, sono abbastanza tollerati. Il loro costo è variabile da 8$ a 15$ al girono per uno scooter automatico di 125cc.
-I tuk tuk sono il mezzo più diffuso per muoversi all’interno del sito di Angkor. Si trovano ovunque sparsi a Siem Reap, si possono prenotare tramite agenzia, hotel oppure per strada.
Gli autisti dei tuk tuk esercitano una forte mafia sulle tariffe, in media non si spende più di 15$ al giorno, compreso alba e tramonto, anche se in questi ultimi casi è lodevole lasciare una piccola mancia di 2-3$ USD.
Considerate che se siete in quattro il prezzo è di 5$ al giorno per persona.
Ogni autista possiede una cartina del sito, bisogna sempre contrattare il prezzo prima di partire, ma generalmente le tariffe sono queste:
-10$ giro corto;
-20$ giro lungo;
-10$ il gruppo di Roluos.
Non pagate mai in anticipo, ma sempre alla fine, oppure a metà percorso. Generalmente gli autisti di tuk tuk sono persone affidabili, vi vengono a prendere nel vostro hotel all’orario prestabilito e vi aspetteranno ogni qual volta che andrete a vedere un tempio.
-Le biciclette sono un’opzione molto economica e conveniente per visitare Angkor Wat e Angkor Thom.
Noleggiare una bicicletta a Siem Reap è facile ed economico, da 2$ a 6$ USD al giorno. Nella maggior parte delle agenzie non si ha nemmeno bisogno di lasciare il passaporto.
È sempre doverose chiedere una catena, controllare le bici come ad esempio lo stato degli pneumatici.
Angkor Wat si trova a circa 6 km dalla città nel circuito piccolo, dove la maggior parte delle attrazioni sono al massimo 15 minuti di distanza l’uno dall’altro, quindi non è un grosso problema per un turista normale senza tanto allenamento percorrere tutto il circuito piccolo in uno solo giorno.
Ricordatevi di portare con voi tanta acqua, anche se si trova facilmente all’interno del parco.
-Sorvolare il Parco Archeologico di Angkor Wat in elicottero può essere un altro modo per osservare questo meraviglioso parco.
È inoltre possibile visitare i templi periferici come Banteay Chhmar, Boeng Mealea, Koh Ker, Gruppo Rolous, Phnom Bok & Tonle Sap. I prezzi partono da 90$ USD a persona 8 minuti di tour. Tutti i voli partono ogni giorno dal Siem Reap International Airport. Le prenotazioni possono essere effettuate attraverso alberghi o agenzie di viaggio.
IL NOSTRO ITINERARIO DI 3 GIORNI:
-1° giorno: circuito grande in senso antiorario partendo dal Banteay Srei, fermandoci al ritorno al museo delle mine e proseguendo per tutti i templi esterni
-2° giorno: circuito corto sempre in senso antiorario;
-3° giorno: mattina dedicata al complesso di Roluos.
NB: non abbiamo visto nessuna alba e nessun tramonto. Il meteo non è mai stato favorevole durante la nostra visita.
PRIMO GIORNO
Il primo tempio che visitiamo è il Pre Rup che è formato da un tempio piramidale su tre livelli che rappresenta la montagna, il livello più alto è sormontato da cinque torri a forma di loto.
Pre Rup significa ‘capovolgere il corpo’, espressione che si riferisce a un tradizionale metodo di cremazione in cui veniva tracciata la sagoma del cadavere nelle ceneri e farebbe quindi ipotizzare che il tempio possa essere stato originariamente utilizzato come crematorio reale.
Saliamo sul nostro remoke per raggiungere il tempio più lontano, circa 28 km a nord, il Banteay Srei, osservando i piccoli villaggi di capanne, risaie, bimbi che corrono nudi, gruppi di giovani che vanno a scuola e le immancabili mucche ai bordi della strada.
Questo tempio hindu consacrato a Shiva, è stato costruito in pietra dalle tonalità rosate e conserva alcuni dei più bei rilievi esistenti al mondo.
Il nome significa “cittadella delle donne”, si dice infatti che il tempio sia stato costruito da una donna, dato che le sue elaborate sculture sarebbero troppo raffinate per la mano di un uomo.
Tra i motivi decorativi ricorrenti nel tempio citiamo le figure femminili con fiori di loto in mano, vestite con gonne tradizionali chiaramente riconoscibili.
Il Banteay Srei è stato il primo tempio a essere oggetto di un’imponente opera di restauro nel 1930.
Mentre torniamo indietro, ci fermiamo al Museo delle Mine Antiuomo, costo del biglietto 5$ p/p.
In questo piccolo museo, fondato da Aki Ra, si osservano vari esempi di mine, mortai, armi e ordigni usati durante la guerra civile. Inoltre viene illustrata con fotografie e didascalie la terribile dittatura dei khmer rossi.
Lo stesso Aki Ra all’età di 10 anni fu assodato dai khmer rossi, dopo che gli avevano ucciso tutta la famiglia, diventò un soldato e anche lui uccise e torturò molte persone.
Il museo vuole ribadire quanto siano pericolose le mine e quante vittime stia ancora colpendo in Cambogia. Anche qui molte zone sono pericolose e bisogna seguire sempre il percorso segnalato e non addentrarsi troppo nel bosco.
Il ricavato del museo è devoluto a un orfanatrofio, a un centro di riabilitazione delle vittime e ad una scuola di addestramento per sminatori.

Posto al centro del museo ci sono varie mine utilizzate in tutto il mondo dagli anni 60 agli anni 90
Dopo questa visita toccante, ritorniamo verso i templi e osserviamo l’East Mebon, anch’esso è un tempio-montagna sormontato da torri. Il basamento del tempio è sorvegliato agli angoli da statue di elefanti in pietra scolpite con grande maestria, molte delle quali sono ancora in ottimo stato di conservazione.
Il Ta Som è un tempio buddhista realizzato nel XII secolo, caratterizzato da un gigantesco albero che sovrasta la torre orientale, davvero molto originale e ti fa capire quanto la potenza della natura sia irrefrenabile.
Un altro tempio buddhista è il Preah Neak Poan (Tempio dei Naga Attorcigliati), costruito alla fine del XII secolo. Per raggiungerlo si cammina su una strada circondata da alberi, alcuni tagliatiti sembra quasi di camminare nel nulla, molto suggestivo.
Il tempio presenta un grande bacino quadrato, circondato da quattro vasche più piccole, in mezzo alla vasca centrale si trova un’‘isola’ circolare, racchiusa tra due naga dalle cui code intrecciate deriva il nome del tempio. Nella vasca che circonda l’isola centrale sorgevano un tempo quattro statue, ma oggi ne rimane una sola, ricostruita con abilità dalle macerie dagli archeologi. La vasca era utilizzata per i riti di purificazione.
L’ultimo tempio che visitiamo oggi è il Preah Khan, uno dei complessi architettonici più estesi di Angkor che fu costruito verso la fine del XII secolo. A differenza dei templi-montagna, il complesso ha un solo livello, non presenta cioè i livelli sovrapposti, ma è ricco di corridoi, gallerie e muri di pietra in cui è facile perdersi ma nello stesso tempo è molto divertente e suggestivo camminare tra le rovine.
Nel complesso del tempio si trova anche una curiosa struttura a due piani che ricorda l’architettura greca e di cui s’ignora la funzione.
Se si entra, come abbiamo fatto noi, dalla porta orientale si osservano due alberi con un mostruoso intrico di radici unite in un abbraccio, una delle quali si protende verso il cielo, molto bello.
È un tempio eclettico, il cui ingresso orientale è dedicato al buddismo, invece gli altri ingressi sono dedicati a degli induisti.
SECONDO GIORNO
Stamattina ci accordiamo con il nostro driver per fare il circuito corto, però in senso contrario, per lasciarci Angkor Wat come ultima attrattiva della giornata, lo consigliamo anche a voi.
Il primo tempio è il Prasat Kravan, un piccolo tempio induista con la particolarità di avere torri decorate da mattoni scolpiti, costruito nel 921 d.C.
Questo edificio non fu commissionato dalla famiglia reale e ciò spiegherebbe la sua posizione leggermente isolata, lontano dal centro della capitale.
Il Banteay Kdei è un imponente monastero buddhista costruito nella seconda metà del XII secolo, circondato da quattro mura e ogni ingresso è ornato da garuda che sorreggono uno dei motivi preferiti da Jaya varman VII: i quattro volti di Avalokiteshvara.
Vicino si trova il bacino più antico, lo Sra Srang (Vasca delle Abluzioni), che era riservato al re e alle sue consorti.
Dopo visitiamo uno dei templi più suggestivi di Angkor, il Ta Prohm, costruito nel 1186. Questo tempio buddista, a differenza degli altri, è stato lasciato in balia della giungla e quindi ha l’aspetto che probabilmente avevano quasi tutti gli altri edifici del sito quando vi giunsero i primi esploratori europei.
Le varie torri, i muri di pietra, i corridoi sono avvolti dai rami degli alberi e rendono l’atmosfera di questo luogo magica e ci fa comprendere quanto sia forte e inarrestabile la potenza della natura.
Inoltre in questo tempio furono girate alcune scene del famoso film “Tomb Raider” con Angelina Jolie.
Il Ta Keo è un tempio molto grande ma completamente spoglio di sculture e raffigurazioni.
Costruito in onore di Shiva, fu il primo monumento angkoriano costruito interamente in arenaria. La torre centrale è alta ben 50 metri ed è circondata da quattro torri, seguendo la pianta tipica dei templi-montagna.
Non si conosce il reale motivo per cui quest’opera non fu portata a termine.
Gli altri due templi che visitiamo sono piu piccoli rispetto ai templi precedenti. Il Chau Say Tevoda, che fu probabilmente costruito nel XII secolo, fu dedicato a Shiva e Vishnu.
Fu restaurato seguendo l’opera effettuata sul tempio Thommanon, il suo gemello, che si trova dall’altra parte della strada. Fu costruito nel medesimo periodo e anch’esso dedicato a Shiva Vishnu.
Ci avviciniamo a uno degli edifici più famosi, l’Angkor Thom, che non è un semplice tempio, ma una grande città di proporzioni epiche.
Questa fu l’ultima gloriosa capitale dell’impero khmer che occupa una superficie di oltre 10 kmq.
Il tempio più importante è il Bayon, un tempio-stato davvero splendido, circondato da un muro e da un fossato, che rappresentano il Monte Meru circondato dagli oceani.
L’aspetto che colpisce maggiormente sono i moltissimi volti magnanimi del Bodhisattva Avalokiteshvara che guardano verso il regno, realizzati sulle varie torri.
Solo entrando nel tempio e salendo al terzo piano su ripide scale, si viene conquistati dalla sua magia.
L’altro tempio importante è il Baphuon, che nel suo momento di massimo splendore, doveva essere stato uno dei templi più spettacolari di Angkor. È la rappresentazione piramidale del mitico Monte Meru. Per raggiungere questo tempio si cammina su una strada rialzata e poi si può salire fino ai piani più alti.
A piedi si raggiunge la Terrazza degli Elefanti, lunga 350 m, era una gigantesca tribuna utilizzata per assistere alle cerimonie pubbliche e per le udienze del sovrano. All’esterno si possono osservare vari elefanti scolpiti nella pietra.
Proseguendo, si arriva alla Terrazza del Re Lebbroso, realizzata alla fine del XII secolo, è un altro dei tanti misteri di Angkor. Infatti in cima si trova statua nuda e asessuata la cui origine è ancora sconosciuta.
Finalmente è arrivato il momento di visitare il tempio più famoso del sito archeologico e di tutta la Cambogia: l’Angkor Wat.
Angkor è la rappresentazione del Monte Meru, l’Olimpo degli hindu in cui dimorano le antiche divinità.
Questo tempio, considerato uno degli edifici religiosi più grande al mondo, rappresenta il perfetto connubio tra spiritualità e simmetria, millenario esempio di devozione agli dèi.
Circondato da un grande fossato, quello che maggiormente ci colpisce, sono le sue torri che svettano verso l’alto, rendendolo davvero spettacolare.
Inoltre a differenza di altri monumenti presenti nel sito, Angkor non è mai stato abbandonato alla furia degli elementi ed è stato praticamente sempre utilizzato sin dal momento della sua costruzione.
A parte la maestosità di questo edificio, l’Angkor Wat è famoso per i numerosi bassorilievi e le splendide decorazioni, tra cui le ninfe celesti scolpite nei muri.
Per raggiungere l’ultimo piano del tempio, chiamato Bakan, bisogna salire su una ripida scala in piccoli gruppi. Qui si gode di una bella vista e potrete dire di aver scalato l’Everest dei templi!
TERZO GIORNO
Il terzo giorno lo dedichiamo a visitare il complesso di Roluos, tra i templi più antichi e permanenti, eretti dai khmer.
Prima della realizzazione di Roluos, infatti, per la costruzione dei templi venivano di solito impiegati materiali più leggeri (e più deperibili), come i mattoni.
Gli edifici si trovano a soli 13 km a est di Siem Reap, nei pressi della moderna Roluos, quindi ci incontriamo con il nostro driver alle 9:00 per visitare con calma gli edifici.
Il primo tempio è il Preah Ko che fu costruito alla fine del IX secolo e consacrato a Shiva.
Le torri del Preah Ko (che significa Bue Sacro) sono caratterizzate da tre nandi (i buoi sacri, appunto), purtroppo tutti gravemente danneggiati. Alcuni leoni si ergono a guardia della scalinata che sale al tempio.
Bakong è il tempio più grande e interessante del complesso di Roluos e ospita un monastero buddhista, tuttora in funzione, situato immediatamente a nord dell’ingresso orientale.
Anche questo edificio fu costruito in onore di Shiva e rappresenta il Monte Meru ed è formato da una piramide centrale in arenaria a cinque livelli, circondata da otto torri (o meglio dai loro ruderi), in alcune pero si possono osservare gli stucchi originari.
L’ultimo tempio, il Lolei, era totalmente ricoperto dai lavori di restauro, quindi non abbiamo potuto visitarlo.
DOVE ALLOGGIARE
Con ogni probabilità, la vostra scelta ricadrà sulla cittadina di Siem Reap e in effetti non c’è niente di male, visto che ci sono ottime sistemazioni e per tutte le tasche.
Il nostro consiglio è di scegliere un albergo vicino al mercato notturno e possibilmente con la piscina in dotazione, perché dopo una giornata sotto il sole cocente, non c’è niente di meglio che rinfrescarsi con un bagno in piscina.
Considerate di spendere circa 15$ per una stanza doppia con aria condizionata, piscina e pulizie giornaliere.
DOVE MANGIARE
Se avete paura di rimanere a stomaco vuoto durante la vostra visita ai templi, vi sbagliate di grosso. Perché ovunque nel sito si possono trovare ristoranti e bancarelle che preparano, fried rice e noodless. Stesso discorso per acqua, succhi e gelati, questi si possono trovare direttamente l’ingresso dei templi. In media un piatto di riso con una bottiglia grande di acqua costa 4$ e un succo 2$!