Rio de Janeiro non è solamente spiagge e mare. Ci sono anche le baraccopoli, come la favela di Santa Marta, ora pacificata. Sono lì, ce ne sono a centinaia, è impossibile non notarle mentre osservi il Cristo Redentore o il Pao de Azucar.
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La favela pacificata
Le favelas richiamano alla mente luoghi malfamati, con cattive condizioni igieniche, dove i trafficanti e le bande hanno il potere assoluto. In realtà, le cose sono cambiate. Dal 2008 in alcune favelas si è avviato un processo di pacificazione, ad opera di associazioni umanitarie e di autorità governative, attraverso la creazione UPP, Unidade de Polocia Pacificadora. Queste politiche hanno causato l’uscita dei trafficanti dall’interno della comunità, migliorandone l’aspetto e soprattutto la vivibilità.
In realtà questo processo ha portato sicuramente ad un miglioramento della vita all’interno della favela. Allo stesso tempo la polizia continua ad avere un atteggiamento aggressivo e violento contro i suoi abitanti.
Con l’arrivo dei vari servizi: acqua e elettricità, il costo della vita é aumentato in maniera vertiginosa e molti abitanti sono stati costretti ad abbandonare le loro abitazioni e a trasferirsi in favelas non pacificate. A questo bisogna aggiungere che alcune favelas sono state rimosse con la forza per fare spazio a nuove infrastrutture per i Mondiali di Calcio del 2014 e le successive Olimpiadi del 2016.
Come raggiungere la favela di Santa Marta
La favela di Santa Marta è stata nel 2008 la prima pacificata. Si trova nella zona Sud di Rio, in una delle zone più turistiche, sopra il quartiere di Botafogo.
Abbiamo deciso di visitare questa favela per conto nostro, senza partecipare a nessun tour organizzato.
Bisogna ammettere che l’impatto non è stato semplice, passi dal lusso delle case di Botafogo all’estrema povertà della favela stessa in poco tempo. Si nota per fortuna che molte baracche sono state ristrutturate e dipinte con colori vivaci da due artisti olandesi.
Da non perdere la Piazza Cantao, alla base della favela, sul lato sinistro della montagna. Per salire fino all’estremità della favela, dal 2008 hanno costruito una piccola teleferica per facilitare la vita degli abitanti. È gratuita, i passaggi sono ogni 15 minuti circa.
Alla cima del Morro abbiamo iniziato a gironzolare tra le baracche costruite una sull’altra, tra i cani che abbaiavano, le galline che beccavano e molti bimbi che giocavano.
La Statua di Micheal Jackson
Le persone che abbiamo incontrato sono state molto gentili e ci hanno aiutato a trovare la statua di Michael Jackson.
Questa zona è stata dedicata al famoso cantante, dopo che ha girato il suo video-clip nel 1996. Nella piazza si trova una statua eretta a suo onore e un negozietto di souvenir realizzati dai bambini della favela. Per raggiungerla, bisogna scendere alla stazione 4 e proseguire sempre dritti, oppure dalla stazione 5, scendere tra le casette e girare a destra all’altezza della stazione 4.
Sicurezza
Scendendo i ripidi gradini nelle strettissime viuzze, tra fogne a cielo aperto e bar improvvisati, si notano alcune case dotate di tutti i comfort.
Nonostante la nostra titubanza iniziale, non abbiamo mai avvertito una sensazione di paura. Pensiamo che la favela di Santa Marta stia realmente vivendo un momento di tranquillità.
Non abbiamo idea di come sia la situazione nelle altre favelas di Rio. Leggendo sui giornali, molte favelas vivono ancora in pessime condizioni, occupate dai narco trafficanti e dalla polizia violenta.