Jodhpur è la seconda città del Rajasthan, famosa soprattutto per il suo splendido forte arroccato sulla roccia e per il colore blu delle case.
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Perchè Jodhpur è soprannominata la città blu?
Bisogna ammettere che appena arrivati, ci aspettavamo di vedere molte più case di colore blu, per poterle osservare meglio, bisogna recarsi nella terrazza di qualche edificio o meglio ancora dal Mehrangarh Fort.
Per tradizione, il blu rappresentava il colore delle famiglie “brahmini”, ma di fatto la distinzione non è più così rigida come un tempo e oltre a risplendere di una luce misteriosa, questo colore sembra avere la proprietà di tenere lontani gli insetti e rendere la casa più fresca.
Cosa vedere a Jodhpur
La città vecchia si sviluppa all’interno delle mura quattrocentesche, lunghe circa 10 km e con una altezza massima di 13 metri, sono ancora intatte e ben visibili. I suoi stretti vicoli sono intervallati da porte massicce, vecchie case di mattoni, cisterne per l’acqua e bazar.
Torre dell’Orologio, Sardar Market e Stepwell
Attorno alla Torre dell’Orologio, (uno dei principali punti di riferimento della città vecchia), si sviluppa il Sardar Market, a sua volta delimitato da tre porte sui lati settentrionale e meridionale.
Dalla Torre si diramano diverse vie dove si trovano diversi bazar che vendono dalle colorate stoffe degli splendidi vestiti delle donne, a braccialetti scintillanti, altri negozi vendono le foglie di tabacco e spezie, ma ci sono anche negozi di ferramenta e di bigiotteria. Sempre all’interno della città vecchia si trova lo Stepwell, uno splendido pozzo a gradini, molto diffusi nell’India occidentale.
Mehrangarh Fort
Il Mehrangarh Fort è l’attrattiva turistica più importante della città e assolutamente tra le cose da vedere a Jodhpur. La si raggiunge facilmente a piedi, prendendo una stradina che si inerpica fino al Forte, seguendo le indicazioni della Hill View Guest House o se non avete voglia di faticare, potete prendere un tuk tuk.
L’ingresso al Forte costa 600 INR p/p più 100 INR per la macchina fotografica (il telefono è considerato come una macchina fotografica), compresa nel biglietto un interessante audio guida in italiano che vi consiglio di prendere, bisogna lasciare solamente in custodia il passaporto o un rispettivo in contanti. Si può pagare con carta di credito.
Il Forte fu costruito su una parete a picco in posizione inespugnabile, 120 metri sopra il centro abitato di Jodhpur. I bastioni sono alti da 6 a 36 m, perché i materiali usati per la loro costruzione vennero ricavati dalla roccia sottostante, un fatto che consente alla fortezza di integrarsi perfettamente con il paesaggio. Il Mehrangarh è tuttora gestito dai discendenti della famiglia reale di Jodhpur che si occupano del museo e di mantenere in vita le tradizioni dei Maharaja.
La fortezza fu costruita nel 1459 dal fondatore della città, Rao Jodha e, secondo una legenda, nella collina vi abitava un eremita, che fu costretto ad andarsene, lanciando una maledizione contro il Forte.
Sarebbe questa la causa delle periodiche gravi siccità che affliggono la città e la zona, che siede letteralmente su di una falda acquifera che mette in pericolo le fondamenta dei suoi edifici. Per scongiurare la maledizione, un uomo si offrì di seppellirsi vivo nelle fondamenta della fortezza.
Jai e Loha Pol
Prima della biglietteria si entra attraverso un grosso portale, chiamato Jai Pol, costruito nel 1808, dopo la grande vittoria riportata sugli eserciti di Jaipur. Dopo si passa attraverso un’altra porta, Dodh Kangra Po, che reca ancora i segni delle cannonate del 1808. Da qui si ha una splendida vista sulla città di Jodhpur con le sue case blu.
Salendo si arriva all’ingresso originario, Loha Pol, del forte, le cui punte di ferro costituivano un efficace deterrente contro gli elefanti dei nemici. Qui si osservano delle piccole impronte di mani, che ricordano il sati compiuto dalle vedove dei maharaja che s’immolarono sulla pira dei loro consorti; le ultime a compiere questo gesto furono le vedove del maharaja Man Singh nel 1843.
Il Sati
Il sati è una pratica funeraria dove la vedova si brucia viva sulla pira funeraria del marito. Il rito è percepito come un atto di devozione verso il marito e solo le donne virtuose erano in grado di compierlo.
Da qui si entra nel palazzo, un labirinto di sale e di cortili con le tradizionali pareti a graticcio scolpite in modo ineccepibile. Uno dei cortili più affascinanti è quello utilizzato per l’incoronazione dei sovrani, dove si trova il trono di marmo bianco.
Le varie sale del palazzo ospitano diverse collezioni reali, dalle armi, alle culle, ai tessuti, alle portantine utilizzate dai monarchi di Jodhpur e a splendidi quadri. Si possono osservare anche alcune camere private dei sovrani, decorate con specchi e cuscini colorati.
Una delle ultime sale che si osservano è quella utilizzata dalle donne, costruita con grate in pietra magistralmente traforate, dalle quali le donne potevano osservare senza essere viste cosa accadeva nei cortili del palazzo.
Jaswant Thada
Vicino alla fortezza si trova il Jaswant Thada un mausoleo del maharaja Jaswant Singh II, costruito nel 1899. Questo splendido edificio costruito in marmo bianco risplende nel deserto arido di terra e roccia rossa. L’ingresso è di 30 INR p/p, più 25 INR per la macchina fotografica.
Dal mausoleo si può godere di una bellissima vista sul Forte.