Yangon è la città più grande e importante del Myanmar, fino al 2005 fu la capitale. Si presenta agli occhi del turista, in modo caotico, dove non esiste un codice stradale, dove i marciapiedi sono pieni di buche (se non si sta attenti, si rischia di cadere nella fogna).
In giro ci sono pochi turisti, è afosa come tutte le altre città del sud est asiatico, ma allo stesso tempo è una città ricca di splendidi templi e un’architettura coloniale molto bella, anche se molto usurata dal tempo.
Ma Yangon è anche persone che ti sorridono e ti salutano in continuazione, bambini incuriositi e anziani straniti che ti osservano, bancarelle di cibo da strada sparsi un po’ ovunque e mercati all’aperto. La tradizione è ancora molto importante, soprattutto nel modo di vestire, quasi tutti gli uomini e le donne indossano il longyi, una specie di pareo.
Allo stesso tempo, dopo una lunga dittatura, la modernità sta bussando alla porta e si iniziano ad osservare fast food, cellulari in quasi tutte le mani e i ragazzi più giovani vestiti e pettinati all’ultimo grido!
COSA VEDERE
Per osservare gli edifici coloniali di Yangon, la scelta migliore è di gironzolare a piedi nelle strade del centro. Noi abbiamo iniziato dallo splendido parco cittadino recentemente ristrutturato, dove si possono osservare palazzi d’epoca, tra cui la City Hall, la High Court e i vecchi grandi magazzini Rowe & Co.
L’elemento più importante del parco è l’Independence Monument, un obelisco bianco alto circa 50 m, dove, in seguito alle sommosse per la democrazia del 1988-90, per circa un paio d’anni il parco fu costantemente presidiato dai militari; l’area circostante era infatti stata teatro degli episodi più violenti di quel periodo.
Ora nel parco si possono osservare gruppi di ragazzi che si incontrano per bersi una birra o scattarsi gli immancabili selfie, o famiglie con bambini, qui infatti si trova un parco giochi ben tenuto.
La City Hall, il colossale municipio d’epoca coloniale è dipinto di lilla e viola, con decorazioni tradizionali del Myanmar come pavoni, serpenti e torrette.
Accanto l’ex Immigration Department,un tempo sede di un grande magazzino, ora è stato trasformato in una banca.
Sul fiume Yangon si affacciano vari edifici storici, tra cui la Customs House, la dogana in mattoni rossi del 1915, ancora in funzione, dove sporge dalla torre un centenario orologio.
Il Strand Hotel fu inaugurato nel 1901 e dopo vari anni in stato di abbondano, ora si presenta nel suo splendore.
La Pansodan St, un secolo fa era il cuore della zona degli affari di Yangon; qui, si osservano vari edifici monumentali tra cui varie banche e dipartimenti.
Nella strada 37 ci sono moltissime bancarelle di libri, infatti la zona è chiamata la “biblioteca all’aperto” di Yangon.
L’edificio cattolico più importante di Yangon è la Cattedrale St Mary’s, un edificio in mattoni rossi che risale al 1909, realizzata in stile neogotico.
Sicuramente un aspetto che ci ha stupiti molto è osservare cosi tante moschee, chiese cattoliche e templi hindu presenti a Yangon, eravamo convinti di trovare solo templi buddisti ed invece…
COSA FARE
Una delle cose da fare sicuramente a Yangon è quella di prendere la famosa Circle Line per poter osservare da più vicino i sobborghi della città.
Questo treno parte dalla stazione di Yangon e percorre un circuito ad anello dei vari paesini vicino alla città, facendo moltissime fermate, è come se fosse una metropolitana. Il biglietto costa veramente poco, 200 Kyats e si acquista al binario 6 o 7, da dove parte il treno, se invece lo fate a viaggio in corsa, il biglietto costa 1.000 Kyats. I vagoni sono senza aria condizionata, ma abbastanza confortevoli, ovviamente nei canoni birmani!
È stata davvero una esperienza significativa osservare i vari villaggi a volte costituiti da semplici capanne di paglia, campi coltivati dove donne e uomini, lavorano duramente la terra, sotto un sole cocente o una pioggia scrosciante.
I mercati sono quasi a ridosso dei binari e sono i luoghi più chiassosi e vivaci.
Ma l’aspetto più piacevole del viaggio è stare a contatto con i locali che prendevano il treno: famiglie con bambini, coppie di giovani, gruppi di ragazzi, signore con le borse della spesa, ma soprattutto tantissimi ambulanti che vendono i loro prodotti in treno.
Molte persone ci hanno accolto con un sorriso, altre hanno cercato di instaurare una conversazione. Soprattutto i ragazzi erano attirati dai tatuaggi di Luca. Una famiglia molto gentile ci ha anche offerto il suo pranzo. Il viaggio dura circa tre ore.
TEMPLI
Una delle attrattive più importanti è sicuramente la Pagoda Shwedagon, che si osserva da quasi ogni punto della città.
È un luogo unico e incantevole, dove è piacevole non solo osservare gli splendidi edifici, ma anche le persone che pregano, mangiano, studiano, dormono o chiacchierano nei vari templi. Qui si può respirare un clima di pace e tranquillità.
Il biglietto d’ingresso costa 8.000 Kyats e bisogna avere un abbigliamento adeguato, no pantaloncini corti o canottiera scollate.
Inoltre, come tutti i templi in Myanmar, bisogna togliersi le scarpe e le calze, già dall’entrata del complesso. Praticamente si visita la pagoda, scalzi.
Lo spettacolare “zedi”, alto 99 metri e ornato da 27 tonnellate di foglie d’oro, migliaia di diamanti e altre pietre preziose, custodirebbe otto capelli del Gautama Buddha, oltre a reliquie di tre buddha precedenti.
Per accedere ci sono 4 passaggi coperti, ognuno sorvegliato da due chinthe, alti 9 m, posti ai lati dell’ingresso. Qui potrete trovare bancarelle che vendono fiori, da donare come offerte, immagini del Buddha, oggetti d’antiquariato e altri articoli.
Attorno alla base della stupa sono disposti 12 punti planetari corrispondenti ai giorni della settimana: i fedeli del posto si fermano a pregare davanti a quello che rappresenta il loro giorno di nascita. Inoltre è circondata da altri splendidi santuari, anch’essi decorati con pietre preziose o realizzati in legno dove si osservano molte statue religiose.
Nella zona nord-orientale della terrazza un padiglione custodisce l’iscrizione della Shwedagon che risale al 1485.
Sempre in questa zona si ammira la pagoda del fratello maggiore, Naungdawgyi Payae sorge, secondo la legenda, nel punto in cui gli otto capelli del Buddha donati al Re Okkalapa da due fratelli mercanti furono posti al sicuro come sacre reliquie.
Un altro tempio, molto importante di Yangon è il Sule Paya. Si trova nel bel mezzo della principale rotonda spartitraffico, nel centro della città. In questa stupa dorata è custodita la reliquia del sacro capello, inoltre si osserva piccola karaweik (chiatta reale dalla forma di un uccello mitologico) dorata, dove si può posare un cartoncino con una preghiera e poi tirare l’apposita catena per far salire la chiatta e depositare la preghiera in un santuario situato più in alto nello stesso stupa.
Sicuramente un aspetto insolito di questo tempio è essere in mezzo al traffico cittadino, inoltre la stupa è utilizzata anche come una sorta di pietra miliare a cui fanno riferimento tutti gli indirizzi della zona nord della città. Il costo del biglietto è di 2.000 Kyats, forse un po’ caro.
Sempre parlando di templi, a noi sono piaciuti molto il Chaukhtatgyi Paya e il Ngahtatgyi Paya.
Il primo si trova sotto un vasto capanno con il tetto in metallo, qui viene ospitato il più lungo Buddha sdraiato al mondo, lungo quasi 66 metri! Il volto è sormontato da una corona tempestata di diamanti e altre pietre preziose. Per riuscire a fotografare l’enorme statua hanno costruito una comoda scala.
Il Ngahtatgyi Paya si trova sul lato opposta della strada, questa statua del Buddha seduto alta 14 m, è decorata in oro e pietre preziose. Dietro il Buddha si osserva una splendida parete in legno intagliato, che rende la statua ancora più bella.
Per entrare nei templi (ingresso gratuito) bisogna sempre ricordarsi di togliersi le scarpe e calze.
A causa di lavori di ristrutturazione in corso non abbiamo potuto visitare (se non da fuori) il Botataung Pagoda. Biglietto d’ingresso per gli stranieri 5,0$ USD.
MERCATI
Lungo Mahabandoola Rd, nel quartiere indiano e cinese, si osservano alcune moschee, moltissimi negozi e un vivace mercato di frutta, stoffe e borse. Alcune bancarelle vendono la famosa crema viso, prodotta dalla corteccia di un albero, utilizzata da quasi tutti gli abitanti di Yangon.
Il mercato più turistico invece è il Bogyoke Aung San Market, un mercato al coperto dove si trovano più di 2000 negozi che vendono gioielli, souvenir e prodotti di artigianato.
ESCURSIONI
Una escursione facile ed economica da Yangon, è quella di prendere il traghetto, che parte dal porto, per visitare Dalah, un piccolo paesino, al di la del fiume.
Il biglietto, per gli stranieri costa 4.000 Kyats, (incluso nel prezzo c’è una bottiglietta d’acqua), decisamente caro, visto che il viaggio dura solamente qualche minuto.
L’imbarcazione è piena di pendolari che lavorano a Yangon e tornano nei paesi limitrofi; ci sono anche molti venditori ambulanti e persone che si improvvisano guide per accompagnarci in una visita di Dalah, con le loro biciclette.
Il porto di Dalah è pieno di risciò, moto taxi, minivan e bancarelle che vendono qualsiasi tipo di mangiare Ma appena ci si allontana dal porto, il villaggio di Dalah è molto tranquillo e accogliente. Tutte le persone che incontriamo ci sorridono e per strada risuona il tipico saluto: “Hello…!”
Alcune case sono piccole capanne e molte non hanno l’acqua corrente, ma devono pescarla dal pozzo, altre invece sono delle vere e proprie baracche.
In mezzo alla strada puoi incontrare mucche libere, un gruppo di anatre e molti cani randagi. Ci sono anche alcuni templi da visitare. Dopo un giro nel villaggio e dopo aver assaggiato alcune specialità di street food, all’ora del tramonto, riprendiamo il traghetto che ci riporta a Yangon.
COME MUOVERSI
A Yangon è difficile prendere i bus, sono sempre affollati, non ci sono moto-taxi e non si può nemmeno noleggiare lo scooter. L’unica soluzione economica è quella di muoversi in taxi!
I taxi sono riconoscibili dal colore bianco e dalla scritta sul tetto, non possiedono il tassametro e bisogna sempre contrattare sul prezzo. Indicativamente una corsa dall’aeroporto al centro: 11.000 Kyats (costo fisso); dal centro alla stazione dei bus: 9.000 Kyats; dal centro alla Shwedagon Pagoda: 2.500 Kyats.
DOVE ALLOGGIARE
Yangon, non dispone di moltissime guest house, né tanto meno di sistemazioni economiche. Quindi dimenticatevi i prezzi del sud est asiatico, perché qui per dormire, si spende anche il doppio rispetto alla Thailandia, con una qualità scadente!
Noi per le 4 notti a Yangon abbiamo soggiornato al Ocean Pearl 1, nella zona meridionale della città, a due passi dal centro e in una zona ben fornita di ristoranti e negozi di alimentari.
La camera doppia, con bagno privato, aria condizionata, Wi-Fi (funzionante solo nella reception) e colazione è costata 23$ USD.
COSA MANGIARE
Nella città si possono trovare moltissimi ristoranti e case di tè. Una portata normale al ristorante, cioè un piatto di noodles con pollo costa circa 2.500-3.000 Kyats, mentre lo stesso piatto in una sala di tè o nelle bancarelle in mezzo alla strada non costa più di 1.000 Kyats. Il cibo da strada è sicuramente quello più a buon mercato, perché le frittelle possono costare mediamente tra i 100 Kyats e 300 Kyats.
Se avete bisogno di acqua, birra o di un caffè caldo, i milioni di mini-market presenti in città della catena go&go o abc, soddisferanno ogni vostra esigenza. L’acqua costa 300 Kyats (bottiglie solo da un litro), mentre la birra Myanmar, può costare fino a 1.500 Kyats!