La prima escursione, la dedichiamo alla zona nord di Bali: Pura Tirta Temple, Gunung Kawi, alle risaie di Tegallalang e alla zona panoramica di Batur. In tutto si percorrono circa 90 Km, per niente impegnativi e molto suggestivi.
Appena lasciamo Ubud, il traffico diminuisce sensibilmente e iniziamo a scorgere qualche risaia ai lati della strada.
Ma dopo che prendiamo la deviazione per il Pura Tirta Empul, il panorama che si apre ai nostri occhi è davvero fantastico: risaie, splendide case decorate in stile balinese, donne che portano oggetti sulla loro testa e motorini che trasportano l’impossibile. Le persone sembrano più disponibili e quasi tutti sorridono e salutano…!
Pura Tirta Empul
Arrivati a Pura Tirta Empul, posteggiamo il nostro scooter e paghiamo il ticket d’ingresso, 30.000 IDR p/p. Per entrare nei templi balinesi bisogna rispettare alcune regole tra cui indossare il sarong, un drappeggio in cotone e un selandong, la sciarpa tradizionale. Se voi donne, siete nel periodo mestruale non potrete entrare.
Per fortuna, in questo tempio, li mettono a disposizione e così Luca lo indossa subito ed io, avendo i pantaloni lunghi, posso mettere solo il selandong.
Il Tirta Empul è una sorgente sacra molto importante per i balinesi, perché si pensa abbia poteri magici. Fu scoperta nel 962 d.C. e l’acqua della sorgente arriva in una grande vasca dall’acqua cristallina dove si consuma il rito della purificazione.
Vicino si trova il tempio con le varie statue balinesi che raffigurano i vari Dei. Verso l’uscita si trova un’altra vasca con enormi pesci colorati.
Gunung Kawi
A 2 km dalle sorgenti si trova il sito archeologico Gunung Kawi, costruito nel XI secolo; costo d’entrata 30.000 IDR p/p con sarong in dotazione.
Il Gunung Kawi sono dei monumenti funebri commemorativi, chiamati candi, incagliati nella roccia.
Per accedere bisogna scendere una scalinata abbastanza faticosa, soprattutto quando si risale, ricordatevi di portarvi sempre tanta acqua o di comprarla sul posto.
Il sito è davvero molto particolare, soprattutto per lo scenario dove è stato costruito: le risaie, la foresta tropicale ed il fiume Sungai Parikerusansan, rendono il tutto veramente speciale.
Risaie di Tegallalang
Successivamente ci rechiamo nel punto panoramico per osservare i famosi terrazzamenti di riso di Tegallalang, dove si possono osservare i contadini che lavorano.
È davvero incredibile ammirare quanto siano ripidi in entrambi le vallate. Purtroppo ci sono davvero tanti turisti ed è difficile camminare tra le risaie, fate attenzione perché si può facilmente scivolare o cadere.
Le risaie sono ad ingresso gratuito, mentre vi potrà essere richiesto di pagare il parcheggio di circa 2.000 IDR.
Batur
È ancora molto presto, quindi presi dall’euforia balinese, decidiamo di andare ancora più a nord, verso il vulcano attivo Batur.
La strada sale notevolmente e la temperatura scende piacevolmente, questa zona è un po’ più fresca rispetto a Ubud. Arrivati quasi al punto panoramico, veniamo fermati da un poliziotto che ci dice che bisogna pagare un biglietto per visitare la zona. Luca riesce a contrattare e paghiamo 35.000 IDR per entrambi, per la cronaca ne voleva 50.000 IDR.
Il panorama è davvero molto bello, il vulcano Batur, avvolto dalle nuvole, sovrasta il lago sottostante e il contrasto che si crea è favoloso.
Pura Ulun Danu Batur
Il tempio, Pura Ulun Danu Batur, che si trova nelle vicinanze, a Kantamani, è davvero molto bello e merita sicuramente una visita.
Noi siamo stati fortunati perché mentre lo visitavamo, si stava svolgendo una cerimonia hinduista.
Appena posteggiato lo scooter, un signore, che dopo scopriremo essere un poliziotto, ci dice di pagare il biglietto, una sorta di offerta al tempio, ben 35.000 IDR p/p, nel prezzo del biglietto è compreso una bevanda di benvenuto.
Una donna ci spiega che dobbiamo assolutamente avere un sarong per entrare e lei ce lo affitterebbe per un prezzo a noi esagerato. Ovviamente rifiutiamo e proviamo ad entrare con i nostri parei, ma il poliziotto dice che il mio è troppo corto e gentilmente me ne presta uno, alla faccia di quella che voleva affittarcelo.
All’interno ci sono diversi uomini che suonano strumenti tradizionali balinesi, altri, vestiti con abiti molto eccentrici, ballano la classica danza balinese.
Accanto abbiamo ammirato diverse bambine vestite e truccate con gli abiti tradizionali. L’atmosfera era davvero molto suggestiva e rendeva il tempio ancora più bello.
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Nella strada del ritorno, siamo stati colpiti da un violento temporale, non ci è rimasto che proteggerci sotto il parapetto di una casa e aspettare che finisse.