Per esplorare i dintorni di Battambang, abbiamo deciso di noleggiare lo scooter nel nostro hotel. 7$ per l’intera giornata, una decisione saggia, visto la libertà che solo il due ruote può darti.
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MAPPA
Treno di Bambù
La nostra prima tappa è il famoso “treno di bambù”, utilizzato, in passato, dai contadini per spostarsi più velocemente, ora è diventato una delle attrazioni turistiche più importanti di Battambang e di tutta la Cambogia.
Al costo di 5$ p/p a/r, si può provare il brivido di salire su questo particolare mezzo di trasporto e sfrecciare nella campagna cambogiana per circa 12 Km!
Il treno di bambù parte dalla stazione che si trova a circa 3 km dal ponte francese. Qui a gestire il tutto ci pensa un poliziotto (parla un ottimo inglese) che vi spiegherà come funziona il treno, vi farà pagare il biglietto e organizzerà le varie partenze. Il parcheggio per i motorini è gratuito e custodito.
Questo particolare treno, chiamato Norry in khmer, è costituito da un telaio in legno di 3 metri di lunghezza, rivestito con stecche di bambù ultraleggere, che poggiano su due carrelli simili a un bilanciere.
Il treno di bambù percorre i vecchi binari, storti e non allineati con ponti vertiginosi, lasciati in eredità dai francesi.
Il viaggio dura 20 minuti e ci si ferma in un piccolo villaggio, dove hanno allestito varie bancarelle turistiche che vendono i classici souvenir, niente di bello!
Dopo aver gironzolato nel piccolo villaggio, si riprende il treno per tornare al punto di partenza.
Cosa succede quando due treni che vanno in direzioni opposte si incontrano? Semplice, uno dei due treni viene smontato e fissato a terra accanto ai binari in modo che l’altro possa passare. La regola prevede che il treno con il minor numero di passeggeri deve dare precedenza all’altro.
Dopo il breve viaggetto su questi simpatici trabiccoli, ci chiedono “gentilmente” di lasciare la mancia al nostro guidatore e noi educatamente gli lasciamo 2.000 KHR!
Phnom Banan
Dopo ci dirigiamo verso il Phnom Banan, che si trova a 28 km a sud di Battambang, ingresso 2$. Per raggiungere il sito archeologico, bisogna salire una ripida scalinata di pietra, in cima si osservano le rovine delle cinque torri, che ricordano la disposizione dell’Angkor Wat.
Il tempio fu costruito nel XI secolo e si osservano alcuni bassorilievi scolpiti sulla torre centrale. La vista dalla collina sulla campagna circostante non è un granché perché le piante coprono la visuale, ma l’atmosfera che si respira è davvero unica, inoltre eravamo i soli turisti!
Phnom Sampeau
Il prossimo tempio è il Phnom Sampeau. Per raggiungerlo decidiamo di prendere una scorciatoia in mezzo alla campagna cambogiana, su una strada sterrata e poco trafficata.
E’ stupendo vedere i campi coltivati, le risaie, le mucche sulla strada e i bambini nudi che giocare nei fiumiciattoli che ti sorrido e salutano.
Alcune ragazzine, indossando la classica divisa scolastica, stanno tornando da scuola su una bicicletta scassata, altre bimbe, tenendosi per mano, tornano a casa a piedi.
La magia del popolo cambogiano ci avvolge completamente.
Il Phnom Sampeau si trova sulla cima di questa suggestiva formazione calcarea, 12 km a sud-ovest di Battambang. L’ingresso al complesso dei templi costa 3$.
Noi ci siamo fatti un po’ impapocchiare da un ragazzo che ci ha spiegato che la salita a piedi fino in cima sarebbe stata troppo faticosa e lunga (e su questo aveva ragione) e che, a causa del nostro peso, (voleva dire che eravamo due capre ciccione…) il nostro scooter non ce l’avrebbe fatta.
In conclusione io sono salita sul suo scooter e Luca ci seguiva, al costo di 2$, lui era partito da 5$. In realtà, con il senno di poi, ce l’avremo fatta facilmente a salire anche con il nostro scooter, comunque, non ci pensiamo più e ci godiamo la vista splendida sulla campagna circostante.
Grotte dell’Eccidio del Phnom Sampeau
La prima sosta è a metà collina dove si trovano le Grotte dell’Eccidio del Phnom Sampeau, oggi diventata meta di pellegrinaggio.
Una scalinata, circondata dalla vegetazione, conduce a una caverna dove un Buddha dorato in posizione distesa giace tranquillamente accanto a uno spazio racchiuso da una vetrata.
All’interno sono esposte le ossa e gli scheletri delle persone uccise a bastonate dai quadri dei khmer rossi prima di essere buttate qui attraverso l’apertura sul soffitto.
Ai piedi della scalinata si trova una gabbia arrugginita con dentro altri teschi e ossa. Davanti al tempio hanno costruito varie statue che rappresentano le terribili torture inflitte dai khmer rossi. Un altro esempio davvero toccante della storia cruente cambogiana.
In cima alla collina si trova il Phnom Sampeau, dove si ammirano vari templi e stupe. Qui vivono anche diversi macachi che si cibano delle banane lasciate come offerte.
Wat Phnom Ek
Ritorniamo verso Battambang, ma visto che splende ancora il sole ed è relativamente presto, andiamo verso il Wat Phnom Ek, dove si ammira una splendida statua del Buddha seduto e dietro la statua, una stanza con altri Buddha dorati, se volete visitare il wat, l’ingresso è di 1$ p/p.
Il villaggio di Phnom Ek, costituito da casa e piccole capanne, è specializzato nella realizzazione della carta di riso per gli involtini primavera. Siamo riusciti a scorgere un piccolo laboratorio dove, nel cortile, la carta di riso asciugava al sole.