Per decenni il peronismo è stato un fenomeno che il resto del mondo non capiva, ma che in Argentina ha segnato un’epoca. Oggi 1° Marzo 2015 la presidentessa Cristina Fernandez de Kirchner, ha inaugurato l’ultima sua sessione al Congresso. Migliaia di sostenitori si sono dati appuntamento davanti al Congresso di Buenos Aires.
Cristina è stata eletta la prima volta nel 2007 con il 45,29% dei voti essendo capo del Fronte per la Vittoria, il partito fondato assieme al marito, incarnante l’anima di sinistra del peronismo.
È stata sostenuta anche da una coalizione formata da partiti di centro-sinistra chiamata Concertación Plural.
Il Peronismo
Il “peronismo” (o giustizialismo) fu un movimento politico creato da Juan Domingo Perón durante la sua prima presidenza della Repubblica Argentina (1946-1955), con l’apporto ideologico e di immagine di sua moglie Evita Perón. I suoi seguaci, in origine erano chiamati descamisados (“scamiciati”). Indicava simbolicamente la provenienza dagli strati più bassi della società.
Si tratta di un movimento politico sincretico, talora definito “populista”, che unisce il socialismo, il patriottismo, l’economica fascista italiana e il socialismo nazionale. Tale ideologia ha influenzato la maggior parte dei partiti politici argentini odierni, sia di destra sia di sinistra. I principi che caratterizzarono il peronismo sono i seguenti:
-giustizia sociale, impostata non sulla lotta di classe, bensì sulla collaborazione tra le classi sociali all’interno del corpo statale;
-indipendenza economica del paese dai monopoli internazionali;
-terzomondismo in politica estera. Inteso come atteggiamento neutrale nei confronti dei due grandi blocchi che si fronteggiavano nella guerra fredda.