Grazie a Tutti Voi! Questo ultimo grazie è il più bello, l’ultimo della serie, per chi ci conosce saprà quanto sia importante per due capre come noi dire grazie…!

Grazie a Voi che ci avete ospitato in giro per il mondo!

Grazie a Voi che ci avete ospitato in giro per il mondo!

Per questo abbiamo deciso di dedicare a Tutti Voi questo immenso grazie. Un grazie che ci viene dal cuore e proprio in questi giorni che siamo a casa (nullafacenti) non potevamo dimenticarci di Voi e di tutto quello che avete fatto per noi!

Non è facile raccontare quello che siamo adesso dopo quasi 2 anni in giro per il mondo, è difficile descriversi, dopo aver vissuto con due zaini sulle spalle, in una piccola stanza, senza regole e con pochi soldi e a tutti quelli che ci chiedono come stiamo adesso, noi rispondiamo sempre allo stesso modo: “ci sentiamo come due panni sporchi che non sono ancora usciti dalla centrifuga e difficilmente verranno puliti!” Detto questo, non potendo ringraziarvi uno ad uno, ci proviamo così: grazie a tutti quelli che ci hanno seguito dall’inizio alla fine, a quelli che ci hanno mandato un messaggio sul blog o su Facebook, a tutti quelli che ci hanno ospitato a casa loro.

Grazie a tutte quelle persone che non conosceremo mai il nome, a quelli che ci hanno portato del vino e del formaggio, ma anche a tutti quei bambini che con i loro sorrisi hanno fatto sorridere anche noi, a tutti i farabutti incontrati per strada e ai quei figli è ndrocchia dei cinesi e dei vietnamiti che ci hanno in qualche modo fregato (ma anche questo fa parte del viaggio), grazie per l’ospitalità ricevuta in ogni paese in cui siamo stati, grazie a voi che con le vostre storie ci avete insegnato tanto, fin troppo…! Grazie a voi, che avete avuto una pazienza enorme nei nostri confronti e con il nostro italiano maccheronico.

Un grazie speciale ai nostri genitori, che per ben 22 mesi li abbiamo visti sempre in formato digitale e oggi più che mai sappiamo quanto sia importante abbracciare la propria famiglia dopo così tanto tempo!

Grazie a quelle splendide comunità di italiani, che ognuno per svariati motivi, ha abbandonato il proprio paese e si è rimesso in gioco a qualsiasi età, Patrizia se stai leggendo, sappi che avevi ragione, la tua zuppa è la migliore del mondo…!

Grazie ai nostri parenti australiani, che ci hanno accudito, manco fossimo dei re e grazie proprio a voi che avete lottato duramente negli anni passati per potervi ritagliare un piccolo spazio in una società lontana da casa, questo ci fa capire ancora di più che cambiare è sempre possibile.

Grazie ai nostri amici reali e virtuali, perché senza di voi non ci sarebbe stato un confronto. In viaggio ci siamo chiesti molte volte che cosa fosse e se veramente esistesse l’amicizia, ma ad essere sinceri non siamo ancora sicuri di aver trovato le giuste risposte. Sono tante le persone conosciute e tante sono quelle con cui abbiamo legato, diversi e uguali a noi, ma tutte comunque da ringraziare.

Grazie è la prima parola che abbiamo voluto imparare ogni qualvolta che attraversavamo un paese, per questo sappiamo dire grazie in ben 17 lingue diverse, perché è proprio dicendo grazie che s’imparano tante cose nella vita e così in ordine possiamo dire:

Gracias Argentina, Uruguay, Cuba, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia e Cile;
Obrigado Brasile e Timor Est;
Merci French Guiana;
Dank Suriname;
Danki Curacao;
Mauruuru Polinesia;
Thank you Nuova Zelanda e Australia;
Terima Kasih Indonesia;
Kop Khun Krap Thailandia;
XièXiè Hong Kong;
Ce Zu Beh Myanmar;
Akun Cambogia;
Khopjai Laos;
Cảm ơn Vietnam;
Salamat Filippine;
Dhanyavaad Nepal e India;

Grazie a tutti le persone conosciute in viaggio

Grazie a tutti le persone conosciute in viaggio

Oggi più che mai è difficile rispondere alla domanda che ci viene posta ogni giorno: “E adesso, cosa farete…?”

Non è importante cosa faremo domani, perché lo sapevamo già che “tutto” sarebbe stato diverso, sappiamo che è difficile ricominciare e ancora più difficile ritornare alla “normalità”. Ormai, questo termine per noi non esiste più, proprio perché il giro del mondo ci ha insegnato a non avere certezze, a vivere la giornata, a vivere la giornata non come se fosse l’ultima, ma bensì come se fosse la prima!

In gran parte di ogni paese in cui siamo stati, vivere e lavorare sono due cose differenti e comunque andrà, cercheremo sempre di mantenerle separate, perché la nostra società tende a renderle uniche e indivisibili. Ma quando ti accorgi di avere vissuto per 2 anni con poco, ti accorgi che anche oggi, a casa tua, ti basta ancora meno per vivere…

È difficile rientrare nella zona “comfort”, ancora più difficile per due come noi, ma siamo consapevoli di ciò che abbiamo fatto e se siamo così è solamente grazie a Voi! Oggi più che mai, valgono solo due regole:
-alla fine “tutto” è questione di tempo…!
-Vivi e viaggia, perché fino alla morte non avrai niente di meglio da fare!