La magica valle di Kathmandu è sicuramente una delle attrazioni più importanti e visitate del Nepal, molti la considerano il vero Nepal. Qui si possono trovare piccoli villaggi medioevali, siti sacri e templi hindu-buddisti!
La valle è abitata per la maggioranza dall’etnia Newar e l’architettura principale dei villaggi è tipica di questa etnia. Riconosciuta come patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1979, la valle di Kathmandu è un vero gioiello da visitare per comprendere il Nepal e la sua splendida popolazione.
Questo itinerario di 5 giorni nella magica valle di Kathmandu, tocca tutte le principali attrazioni di questa popolazione himalayana, non prevede nessun trekking ed esclude il centro cittadino della capitale, dove è possibile trascorrere altri due giorni e quindi completare tutto il percorso in 7 giorni!
Contenuti
COME SPOSTARSI
Ci sono vari modi per esplorare la valle: dai mezzi pubblici scassati, alle motociclette, in taxi o a noleggiare un’auto con autista (la nostra scelta).
Il costo di un taxi o di un autista privato per circa 6-7 ore al giorno costa tra i 20-25 Euro, indipendentemente dalle persone presenti, gli spostamenti tra Kathmandu e Bakthapur sono stati fatti in taxi privato al costo di 1.000 NPR.
Una corsa in taxi tra le rispettive Durbar Square di Kathmandu e Patan costa circa 250-300 NPR
L’unico bus che vi consigliamo di prendere è quello che raggiunge Changu Narayan al costo di 20 NPR p/p, parte dal bivio con la strada principiale di Bhaktapur.
Tutti i centri storici sono agevolmente girabili a piedi, è consigliato una scarpa chiusa leggera, anche se i sandali in alcuni casi vanno bene!
1° GIORNO: DINTORNI DI KATHMANDU
Svegliatevi presto per recarvi al parco Shivapuri, nel tempio Boudhanilkantha, molto venerato sia dai buddhisti sia dagli induisti. Qui si trova la statua di Vishnu addormentato sulle acque sacre circondato da un letto di nata. Qui i monaci tutte le mattine lucidano la statua e la cospargono di fiori, i non induisti non possono oltrepassare le grate di ferro che circondano la statua e nemmeno scattare fotografie!
La seconda tappa è il Tempio Pashupatinath. Questo tempio, che sorge lungo le sponde del sacro fiume Bagmati, è il più importante tempio Hindu del Nepal.
Il costo di entrata nella zona del tempio e del fiume è di 1.000 NPR p/p; purtroppo i visitatori Hindu non possono entrare nel tempio principale dedicato a Shiva, ma si può visitare tutta la zona attorno al fiume e i vari piccoli santuari.
Il fiume Bagmati è considerato sacro dalla popolazione, come il Gange in India e molti nepalesi vengono in questo luogo per cremare i propri defunti.
Infatti lungo la sponda del fiume ogni giorno vengono cremati persone, disposte presso dei banchetti di legno, dove dispongono il corpo. Le persone comuni vengono bruciate nella zona sud del tempio, invece i membri della famiglia reale possono essere cremati esattamente di fronte al Tempio di Pashupatinath. Nonostante le acque del fiume siano molte inquinate e piene di immondizia, si può osservare persone che si lavano per purificarsi.

Tempio Pashupatinath, al centro sotto il lenzuolo giallo si trova un cadavere, pronto per la cremazione
Nella riva orientale, di fronte al tempio di Pashupatinath, attraversando un ponte pedonale, si arriva in una zona di terrazze di pietra che ospita piccoli santuari di Shiva.
Costituiti da un’unica stanza, questi tempietti sono spesso usati come riparo dai sadhu, dei santoni che dovrebbero vivere in ascetismo e in povertà. Sono facilmente riconoscibili poiché di solito sono mezzi nudi, con il corpo cosparso di cenere e i capelli arruffati e portano con sé nient’altro che un tridente e una ciotola per le offerte. Se volete fotografarli ricordate di lasciargli una mancia.
Salendo le scale che arrivano a una foresta, abitata da molte scimmie, si possono osservare altri templi, tra cui il Tempio di Gorakhnath, dedicato allo Yogi vissuto nel XI sec. che fondò la tradizione monastica shivaita e inventò lo yoga.
Risaliamo in macchina e ci dirigiamo con il nostro autista privato a Bodhnath. Lo stupa di Boudhanath domina lo skyline della città per la sua altezza di 36 metri ed è uno dei più grandi al mondo. Questo luogo è davvero molto importante è suggestivo, infatti è uno dei pochi luoghi al mondo in cui la cultura buddhista tibetana può manifestarsi senza restrizioni.
La stupa di un bianco accesso con la cupola dorata su cui campeggiano gli occhi del Buddha è davvero un edificio incantevole, nonostante le impalcature, sistemate, dopo il terribile terremoto del 2015! Molto particolare osservare i fedeli buddisti che compiono il giro completo della stupa, accendendo le candele di burro e facendo girare le ruote di preghiera.
Attorno alla stupa si trovano vari negozi di artigianato che producono candele di burro, corni cerimoniali, tamburi tibetani, cappelli piumati per i monaci e i numerosi altri oggetti che costituiscono il corredo essenziale per la vita buddhista.
Ingresso 200 NPR p/p.
Come ultima attrattiva della prima giornata ci rechiamo a Swayambhunath, chiamato anche Tempio delle Scimmie, perché ci abitano parecchie scimmiette in cerca di cibo e anch’esso diventato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Questo tempio si trova in una altura dove si ha una bellissima vista sulla città di Katmandu.
L’edificio presenta elementi iconografici sia buddisti che Hindu e al centro del complesso si trova uno scintillante stupa bianco, sormontato da una guglia dorata su cui sono dipinti gli occhi del Buddha.
Ingresso 200 NPR p/p.
Visualizza questo post su Instagram
2° GIORNO: BHAKTAPUR
Di prima mattina prendiamo un taxi per raggiungere Bhaktapur, la terza città-stato medievale della Valle di Kathmandu.
Bhaktapur è chiamata anche Città dei Devoti perché possiede tre grandi piazze su cui si affacciano templi imponenti, molti dei quali sono una sintesi della più straordinaria architettura sacra di tutto il paese. Vicino alla piazza più importante, Durbar Square, bisogna pagare il biglietto d’ingresso di 1.500 NPR.
La validità è legata alla scadenza del vostro visto nepalese; ogni volta che passerete i vari controlli o vi spostate all’interno della cittadina, dovrete mostrare sempre il biglietto, quindi portatelo sempre con voi.
Bhaktapur è un luogo magico, dove la tradizione nepalese è ancora molto forte e importante, qui è stato girato il film: “Il piccolo Buddha” di Bertolucci.
Inoltre noi siamo capitati durante il festival più importante del Nepal: il Dashain, quindi abbiamo potuto assistere e partecipare ad eventi davvero particolari e suggestivi, caratteristici della religione Hindu.
Per assaporare al meglio l’atmosfera di questa cittadina, bisogna perdersi nelle strette vie acciottolate, circondate da case di mattoni arroccate, passeggiare per le antiche piazze e cortili disseminati di templi, statue, cisterne e pozzi.
Osservare il lento ritmo di vita degli abitanti che vestiti con i loro abiti tradizionali si recano al tempio a pregare, bambini che corrono liberi, giocando con gli aquiloni; gli artigiani intrecciano tessuti e scalpellano il legno sul ciglio della strada. È molto usuale, mentre si cammina, incontrare caprette libere che scorrazzano per la cittadina, mangiando quello che trovano.
Nella zona degli intagliatori del legno, si trova, in una stretta via, la finestra più preziosa del paese, la Finestra di Pavone, intagliata nel 1400 da Araniko, il più grande architetto della storia dell’Himalaya.
In un’altra zona, nel quartiere dei tintori, si vedono i filari di legno con appese le lane e i tessuti colorati ad asciugare.
Il Tempio di Nyatapola è una delle magnificenze di Bhaktapur, grazie alla sua maestosa struttura di cinque piani. Si trova in una delle principali piazze, Taumadhi Tol ed è il tempio più alto del Nepal.
La struttura fu realizzata nel 1702 con tecniche e materiali di altissimo livello, che resero la struttura così robusta da resistere ai vari terremoti. Il tempio è dedicato a Siddhi Lakshmi, una sanguinaria incarnazione della dea Durga. Per accedere ai piani alti, si sale una scalinata abbastanza ripida dove si ha una bella vista sulla piazza dove si tiene un piccolo mercato.
L’altra piazza importante è Durbar Square, dove purtroppo si osservano i segni devastatori del terremoto dell’aprile 2015, ma rimane comunque una bellissima piazza circondata da diversi templi con l’architettura tipica nepalese.
Solo alcune zone si possono visitare del Palazzo Reale che ospita anche la Galleria d’Arte Nazionale e la Porta d’Oro dove sono raffigurate varie divinità Hindu. La porta si apre sui cortili interni del palazzo dalle 55 finestre, così chiamato per le 55 elaborate finestre che si aprono lungo tutta la parte superiore dell’edificio.
La terza piazza importante è Tachupal Tole che era in origine la piazza centrale di Bhaktapur, qui si osserva il Tempio di Dattatreya che fu costruito nel 1427 ed è dedicato a Dattatreya, una curiosa divinità ibrida in cui si fondono elementi di Brahma, Vishnu e Shiva. Davanti si trovano le statue di Garuda.
Il festival che si teneva in questi giorni era il festival nazionale di Dashain che inizia il 1 ottobre fino al 15 e onora la Dea Madre, ovvero la dea Durga, raffigurata come una donna che cavalca una tigre, con numerose braccia e mani che impugnano diversi tipi di armi, celebrando il bene che vince sul male, raffigurato dal demone-bufalo.
Ogni giorno è dedicato a un rito diverso tra cui la Notte Nera dove si iniziano i rituali sacrificali e delle offerte alla dea Durga, ammazzando bufali e capretti. Anche il giorno seguente abbiamo assistito all’uccisione di capretti nella piazza Durbar e in molti altri templi. In questa occasione tutte le famiglie nepalesi si possono concedere di mangiare la carne.
Il decimo giorno i genitori segnano la fronte dei loro bambini con un tika (un segno fatto con la pasta di legno di sandalo), in realtà quasi tutte le persone hanno disegnato questo segno sulla fronte.
Durante questa interessante festa, si possono osservare molti bimbi giocare con gli aquiloni, particolari altalene di bambù, costruite per l’occasione; tutte le famiglie i riuniscono per festeggiare, indossando i vestiti migliori.
3° GIORNO: PANAUTI E DHULIKHEL
Ci svegliamo presto e dopo colazione, cerchiamo un taxi per visitare questi due villaggi, vicino a Bhaktapur. Dopo una dura contrattazione, troviamo un furgoncino che ci porta fino a Panauti. La strada è abbastanza scorrevole e solo nell’ultimo tratto non è asfaltata; il paesaggio che si apre davanti ai nostri occhi è davvero molto suggestivo: terrazzamenti di riso di un verde brillante, alcune case sparse sulle montagne, caprette che brucano erba e tutte le montagne attorno.
Arriviamo a Panauti, un tipico villaggio Newari, per raggiungerlo, dalla strada principale, bisogna attraversare un piccolo ponte sospeso. Il villaggio sorge alla confluenza, ritenuta sacra, dei fiumi Roshi Khola e Pungamati Khola.
La bellezza di questo luogo è sicuramente passeggiare tra le strette vie acciottolate e respirare l’atmosfera quasi irreale di questo luogo: signore anziane affacciate dalle finestre che osservano l’orizzonte, bimbi che giocano per strada, uomini intenti a tagliare la carne del capretto, appena scuoiato, donne che setacciano il riso, appena raccolto. Le persone ci accolgono con un sorriso e con il classico “namastè” (salve/benvenuto), sembrano di essere tornati nel medioevo.
Le case sono davvero bellissime, con decorazioni e piccoli balconcini realizzati in legno. Sono state realizzate durante l’epoca Rana e sono stati restaurati recentemente grazie all’intervento del governo francese. Nonostante il terremoto dell’anno scorso gli edifici si sono mantenuti abbastanza integri.
Il tempo più importante è quello di Indreshwar e si trova in un vasto cortile disseminato di statue. Sormontato da un tetto a pagoda a tre livelli, è un edificio in tipico stile newari, con bellissime decorazioni in legno intagliato sulle finestre, sulle porte e sulle travi del tetto.
Passeggiando per il villaggio osserverete altri piccoli templi induisti, tra cui il Tempio di Krishna Narayan che si trova sulla riva del fiume. Questi templi sono tutti dedicati a Vishnu.
Il biglietto d’ingresso a tutto l’heritage è di 300 p/p!
Riprendiamo il nostro taxi e ci dirigiamo a Dhulikhel, una cittadina importante soprattutto per la vista sull’Himalaya e per essere un’ottima base per fare trekking nella zona. Nelle giornate di cielo terso, si piò anche vedere il monte Everest.
Rispetto a Panauti è meno caratteristica, ma anche lei ha alcune case antiche e splendidi templi tra cui il Tempio di Bhagwati, un edificio a tre ordini in stile newari, dove si gode una bella vista sulle montagne, purtroppo la giornata era nuvolosa e non abbiamo potuto osservare l’Himalaya e nemmeno sua Maestà.
4° GIORNO: CHANGU NARAYAN
Oggi decidiamo di raggiungere un piccolo villaggio che si trova a 6 km a nord di Bhaktapur, arroccato sulla cima di uno stretto crinale. Questa volta prendiamo il pulmino locale vicino che parte vicino alla Porta Nord della città, all’intersezione con la strada principale. Il pulmino ci lascia nella piazza antistante il villaggio dove c’è la biglietteria.
Il villaggio è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità per l’elevata valenza artistica delle sue statue, veri e propri capolavori così come il tempio che le contiene.
Il tempio di Changu Narayan è stato costruito nello stile delle pagode a due piani, il santuario è presidiato su ogni lato da coppie di animali mitologici e le travi che ne sostengono il tetto sono ornate da sculture straordinariamente elaborate raffiguranti varie divinità. Ingresso 300 NPR p/p.
Le persone non Hindu non possono entrare all’interno del tempio, dove si trova una statua che raffigura Vishnu nella sua incarnazione di Narayan, il creatore di tutti gli esseri viventi.
Essendo un giorno di festa, il tempio è pieno di persone, vestite in abiti tradizionali, che si recano a pregare, portando varie offerte, tra cui galline e capretto che verranno poi ammazzate.
Prendiamo la scalinata dall’altra parte della collina, perché oggi abbiamo deciso di tornare a Bhaktapur a piedi, in tutto è una trekking in discesa di circa 6 km, niente di difficile!
Non essendo molto sicuri del sentiero, chiediamo a una signora elegantissima se la direzione fosse giusta e lei gentilmente, ci accompagna, aiutandoci anche a non scivolare sulle pietre.
Attraversiamo uno splendido bosco, campi coltivati e risaie, i paesaggi sono davvero unici. Le poche persone che incontriamo, ci regalano un sorriso e siamo stati anche invitati da delle simpatiche mondine a tagliare il riso.
Arriviamo a Bhaktapur abbastanza stanchi, dopo aver camminato per 6 km, tra sali e scendi, ma giusto in tempo per consumare un pasto base di MoMo. Che bontà…!
5° GIORNO: PATAN
Ci svegliamo con calma e cerchiamo un taxi che ci riporti a Kathmandu, nonostante sia un giorno di festa, lo troviamo facilmente. Non c’è traffico per la strada e arriviamo a Kathmandu, molto velocemente.
Posiamo gli zaini in albergo e cerchiamo un altro taxi per arrivare a Patan in passato era la seconda capitale storica del paese e una città-stato autonoma. Oggi è quasi un sobborgo di Kathmandu, da cui è separata solo dal fangoso fiume Bagnati.
Dopo aver pagato il biglietto di entrata: 1.000 NPR p/p, iniziamo a gironzolare tra gli splendidi edifici e templi newari.
Purtroppo osserviamo che molti sono quasi totalmente distrutti dal recente terremoto, quindi la bellezza del luogo, perde un po’ di significato, anche le impalcature non permetto ottimi scatti fotografici.
Come se non bastasse tutti i laboratori di artigianato che si trovano attorno a Durbar Square sono chiusi per festività, quindi non possiamo osservare gli artigiani locali al lavoro.
Uno dei templi meglio conservati è il Golden Temple, situato immediatamente a nord di Durbar Square. Il tempio è buddista e fu fondato nel XII secolo.
Si accede attraverso uno stretto portale in pietra sontuosamente ornato con fregi ispirati alle divinità buddhiste. Il tempio è chiamato tempio d’oro per le lastre dorate che ne ricoprono gran parte della facciata. Si può salire al piano superiore, dove si trova una cappella dove i monaci pregano. Prima ricordatevi di togliervi le scarpe.
La particolarità è che il sacerdote più importante è un fanciullo non ancora dodicenne che officia per 30 giorni prima di cedere l’incarico a un altro coetaneo.
Ingresso 100 NPR p/p.