Ci piacerebbe dire “thange” cioè grazie nella lingua locale, ma essendo in territorio francese, siamo obbligati a dire Merci French Guiana. Una terra fatta di contrasti. Già dalle sue origini, quando schiavi e coloni vivevano contrapposti, fino ad oggi con le persone di colore che ricoprono un livello sociale molto basso e dall’altra parte i ricchi francesi.

Le #2caprenelmondo, CSG, French Guiana

Le #2caprenelmondo, CSG, French Guiana

Una terra dove il francese è solo d’istituzione, perché poi viaggiando nel paese scopri che la popolazione locale parla il “taki taki” ed è di origine creole.
Ma merci te lo dobbiamo comunque dire, per averci fatto conoscere questo piccolo angolo di Francia in America Latina e per averci fatto conoscere gente straordinaria.

Un paese per sua essenza multiculturale, puoi incontrare cinesi che gestiscono negozi o supermercati, laotiani che si occupano di agricoltura, indonesiani con chioschi di panini e infine voi. Una popolazione da una bellissima pelle nera e dai bellissimi capelli rasta. Dai fantastici vestiti colorati delle donne, alla vostra spensieratezza.

Merci per la tua foresta, che avvolge tutto il paese, come un piumone ti copre nelle fredde giornate invernali, è incredibile vedere questa fitta vegetazione per tutto il paese.

 

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Merci French Guiana, per le splendide città che ci hai fatto conoscere: Cayenne, la capitale, St.Laurent du Maroni, famosa per il centro penale dei trasportati e come dimenticare Kourou con la base spaziale?

Merci French Guiana per il caldo torrido e la pioggia torrenziale che si sono alternate ogni giorno. Soprattutto quando tornavamo a casa inzuppati fradici o con i piedi nuovamente bruciati dal sole.

Merci alla baguette e il croissant francese, al goyave, alla torta crèole, al rhum di Maroni, ai tuoi paninari e ai magnifici “marinades de crevette”.
Merci French Guiana per i tuoi confini delimitati sia a sud che al nord da due grandi fiumi. Un modo affascinante, unico e avventuroso per entrare nel paese.

Merci per i tuoi splendidi panorami, come dimenticare l’oceano marrone di Cayenne o il favoloso tramonto in riva al fiume Maroni?

 

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Merci per tutte quelle buche delle lettere sparse un po’ ovunque e per tutti quei bambini che pisciavano piacevolmente in mezzo alla strada. Merci per tutte quelle gabbie di canarini, ancora grazie per tutti gli autostop che ci hai dato. È stato molto bello viaggiare nel rimorchio di un camion.
Merci French Guiana, per averci fatto conoscere da vicino la storia del mitico Papillon. Un po’ meno grazie per i centri di colonia penale che sembrano dei centri di tortura nazisti!

Per ultimo, ma non per ordine d’importanza, merci per non averci fatto ammalare di dengue, febbre gialla o malaria…