La città di Potosí è importante soprattutto per le miniere. Infatti fu fondata nel 1545 dall’impero spagnolo che trovò la sua El Dorado nel Cerro Ricco. Una montagna ricca di argento e di altri minerali, che ben presto finanziò tutto l’impero spagnolo.

Murales di un minatore, Potosì, Bolivia

Murales di un minatore, Potosì, Bolivia

Arrivati con il bus si può osservare questa mitica montagna che in passato portò ricchezza alla città, ma che attualmente fa malapena sopravvivere le famiglie dei minatori.

Il Cerro Ricco, domina tutta Potosì

Il Cerro Ricco, domina tutta Potosì

La vita di queste persone, dall’epoca coloniale ad ora, è davvero difficile. Le loro condizioni di lavoro sono precarie e pericolose, infatti si ammalano facilmente di silicosi o muoiono sottoterra, mentre scavano qualche tunnel.

Ora le miniere sono gestite da cooperative di minatori che sognano ancora di trovare qualche filone di argento, per questo motivo continuano a lavorare metri sotto terra, in condizioni disastrose.

Visita alle Miniere

Se volete visitare le miniere, ogni giorno le varie agenzie turistiche di Potosì offrono diversi Tours. Di solito si è accompagnati da ex minatori (ora convertiti in guide) che conoscono tutti i tunnel e sanno come muoversi attraverso questi labirinti.
La visita dura circa mezza giornata, di cui un paio d’ore passate dentro la miniera, l’escursione costa tra i 120 e i 150 BOB p/p. Se parteciperete ricordatevi di portare varie offerte sia ai minatori che agli Dei degli inferi.

Anche se sarebbe stata un’esperienza affascinante e che ci avrebbe fatto vedere da più vicino la vita dei minatori, abbiamo deciso di non partecipare a questo tour per svariati motivi. In primis perché soffriamo entrambi di claustrofobia e pensare di scendere sottoterra e di camminare in vicoli stretti, non facilitava le cose.
Inoltre io soffro d’asma e la miniera è pieno di polvere di amianto e di silice, non è quindi un ambiente adatto.

Ma un altro motivo che ci ha spinto a rinunciare, è che troviamo che sia inadeguato ed eticamente sbagliato osservare da turista come lavorano i minatori e a quali condizioni di siano sottoposti!

Il Centro

Il centro cittadino, con le sue splendide chiese, le sue strade acciottolate e le case coloniali, ci ha stupito per la sua bellezza. Anche se camminare in queste strette strade con i marciapiedi piccoli e fatiscenti e con i mezzi che ti sfrecciano vicini, è un’esperienza davvero difficile. Soprattutto quando è difficile respirare per via dell’altitudine.

Infatti questa città posizionata a circa 4000 mslm è considerata una tra le più alte al mondo. Vi consiglio di camminare lentamente, respirando piano, anche se non è per niente facile a causa dell’inquinamento e del poco ossigeno nell’aria.

La Plaza 10 Noviembre è davvero molto carina, in mezzo si trova una statua di donna, che ricorda la statua della Libertà, in miniatura, dove sono state appese delle targhe in onore dei minatori.

Sulla piazza si affaccia la Cattedrale, un edificio in stile neoclassico, molto elegante. Il suo interno è molto particolare, infatti è decorato con colori molto accessi.

Plaza 10 Noviembre

Plaza 10 Noviembre

Cattedrale di Potosì

Cattedrale di Potosì

A Potosí si trovano altre bellissime chiese, tra cui il più vecchio convento della Bolivia, il Convento di San Francesco, una struttura in pietra, dipinta di bianco.
Un’altra particolare chiesa è quella di San Lorenzo, vicino al Mercato Centrale. Quest’opera in pietra, fu costruita da artigiani indigeni e fu completata nel 1744, quando furono aggiunti due campanili.

La torre campanaria molto decorata, chiamata Torre della Compagnia di Gesù, in stile barocco, è l’unica cosa che resta del ex chiesa gesuita, ora infatti si trova un centro turistico.

In Calle Quijarro, una stretta via del centro cittadino, si trovano gli edifici coloniali più importanti e belli. In molte di queste case, un tempo abitavano i nobili, arricchiti grazie alle miniere.

Calle Quijarro, Potosì

Calle Quijarro, Potosì

La zona periferica di Potosì, si presenta con case ed edifici ancora da completate e altre case totalmente distrutte. Camminare osservando i ritmi lenti della popolazione, cani randagi, maiali che rovistano nell’immondizia e bambini lavorare, ti fa capire l’altra faccia della Bolivia.