Sicuramente non vi diremo che abbiamo abbattuto i nostri muri di persone razionali e siamo diventati credenti della Santeria, sarebbe poco credibile, ma abbiamo voluto descrivere quello che abbiamo visto in maniera oggettiva.
Premessa
Sia io che Luca siamo due persone “non credenti”, molto pratiche e crediamo poco a tutto quello che gira attorno alla magia. Ma abbiamo visto con i nostri occhi quanto il suono dei tamburi può ipnotizzare un soggetto, tanto quanto le sostanze che si bevono.
Non abbiamo scattato foto per rispetto delle persone in sale, non ci piace speculare in certe situazioni o fare i classici turisti, ma vi possiamo garantire che i fatti sono realmente accaduti.
Camminando per le stradine di Havana Vieja, attirati dal suono di tamburi, ci siamo avvicinati a una casa e sbirciando da una finestra, ci siamo accorti che non si stava svolgendo una festa ma bensì qualcosa che riguardava un probabile rito di Santeria.
Storia della Santeria
La Santeria è una religione africana con delle connotazioni cattoliche, molto diffusa a Cuba.
Per il mondo agnostico è molto difficile comprendere realmente cosa sia la Santeria e come si sviluppa. Questa religione ha iniziato a diffondersi quando i conquistadores iniziarono a proibire agli schiavi neri di professare la loro religione di Santi.
A differenza del Cattolicesimo non esiste nessuna Bibbia o Vangelo, ma la religione si tramanda e si diffonde solamente a voce.
Ma ritorniamo a noi, un ragazzo, appena ci ha visto, ha fatto segno di entrare in questa piccola stanza. Noi all’inizio eravamo un po’ titubanti, ma alla fine abbiamo pensato: “quando mai ci potrà accadere di partecipare a questo rito religioso?”.
Il Rito
Nella stanza erano presenti: uomini, donne, giovani, anziani, bianchi e neri. Tutti disposti in semicerchio davanti all’altare della divinità, ricoperto da fiori e doni: cibo, rum, noci di cocco e denaro.
Alcuni ragazzi iniziano a suonare il tamburo e a cantare dolcemente, mentre un altro ragazzo beve un miscuglio di rum e qualche altra porcheria. La musica si fa sempre più forte e le persone in cerchio iniziano a battere le mani più velocemente e cantare a voce alta. All’improvviso uno di loro inizia a schizzare, a fare versi strani, buttarsi per terra, parlare con i tamburi e abbracciare altre persone.
Subito dopo inizia a fare le stesse cose un altro ragazzo, mentre la musica dei tamburi è sempre più forte e incalzante, entrambi prendono le movenze di una gallina.
Poi all’improvviso tutto si blocca e Luca mi sussurra alle orecchie: lo voglio bere anch’io quell’intruglio, così magari è la volta buona che ti sposo per davvero!
Prima che la situazione degeneri, decidiamo di ringraziare tutti e lasciamo nel piattino una piccola offerta. Usciamo dalla stanza un po’ storditi, ma felici di aver avuto l’occasione di partecipare a questo tipo di rito non organizzato ad hoc per i turisti.