Kompong Cham è una piccola cittadina che si affaccia sul Mekong, è un ottimo luogo per rilassarsi e assaporare la vita cambogiana. Qui i ritmi sono decisamente più tranquilli e basta allontanarsi qualche km per osservare la vera vita nei villaggi rurali.
Per lungo tempo fu considerata la terza città della Cambogia dopo Phnom Penh e Battambang, ma attualmente è stata surclassata da Siem Reap e Sihanoukville.
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Dei Doh Pagoda
Nella cittadina non ci sono molte attrattive da visitare. Una di queste è il tempio Dei Doh Pagoda che si affaccia sul Mekong ed è un caratteristico tempio cambogiano, con diverse stupe e statue, tra cui il Buddha digiunante, raffigurato magrissimo, quasi scheletrico.
Nel giardino, davanti al tempio, una mucca e un cavallo pascolano tranquillamente, mentre un gruppo di bimbi giocava scalzi a calcio.
La passeggiata lungo il Mekong è davvero piacevole per osservare gli abitanti intenti a diverse attività sportive, le donne ballano a ritmo di musica, gli uomini giocano con una specie di palla, in cerchio e bimbi che vanno in bicicletta. Piccoli chioschi vendono bibite o arrostiscono la carne e verso sera, si osservano parecchi giovani, seduti per terra, sorseggiando una birra.
Ponte di Bambù
Kompong Cham è famosa anche per il “ponte di bambù“, che viene ricostruito ogni volta a mano, quando viene distrutto dalla piena. Noi purtroppo lo abbiamo osservato mezzo rotto e sommerso dall’acqua. Il ponte viene utilizzato dagli abitanti per raggiungere Koh Paen, un’isola rurale del Mekong. In alternativa si può utilizzare il traghetto locale dove riescono a trasportare biciclette, motociclette e perfino un calasse.
Abbiamo affittato lo scooter per gironzolare nei dintorni di Kompong Cham, 3$ a giornata.
Wat Nokor
Il primo tempio che visitiamo è il Wat Nokor un particolare edificio di stile moderno costruito sulle rovine di un tempio induista del XI sec, davvero molto particolare e suggestivo. La struttura architettonica ricorda, anche se in proporzioni minori, quella dei templi di Angkor, con il fossato rettangolare ed il serpente che corre intorno al perimetro.
Il biglietto d’ingresso di 2$ comprende anche la visita alle colline sacre di Phnom Pros e Phnom Srei, situate appena fuori città.
Decidiamo ovviamente di raggiungerle, visto che è compreso nel biglietto e alla fine è stata un’ottima scelta.
Phnom Pros e Srei
Nella collina Phnom Pros, chiamata anche “collina della donna”, si osserva uno splendido tempio bianco, circondato da alberi dove vivono anche dei simpatici macachi.
Nella collina “dell’uomo”, Phnom Srei, il tempio si raggiunge salendo una ripida scalinata. L’edificio è circondato alberi che non ti permettono di avere una bella vista sulla campagna circostante.
Villaggi Cham
Torniamo verso Kompong Cham e decidiamo di percorrere il primo ponte costruito sul fiume Mekong per visitare il faro francese e i villaggi cham.
Il vecchio faro francese, per anni rimasto abbandonato, recentemente lo hanno ristrutturato, ma non è ancora possibile salirci.
Proseguendo la strada visitiamo un villaggio di cham musulmani, palafitte di legno, mucche e cavalli, persone sorridenti e bimbi che giocano ai lati della strada, ci accolgono. Il panorama è molto bello grazie anche al sole che si riflette sui verdi prati e sul Mekong.
Mentre percorriamo la strada, godendoci il panorama, ci accorgiamo che la ruota si è sgonfiata completamente, per la prima volta, da quando affittiamo lo scooter in Asia, abbiamo bucato.
Ed eccoci girovagare per i villaggi alla ricerca di qualcuno che ci possa aiutare, ma non troviamo nessuno. Alla fine troviamo un ragazzo che molto gentilmente ci compra una camera d’aria nuova e ci rimette a posto la ruota, alla modica cifra di 5$.
Torniamo a Kompong Cham e percorriamo la strada opposta che costeggia il Mekong, proseguiamo per 20 km a nord, osservando altri splendidi villaggi, passando ponti traballanti e ammirando l’imponente serpente d’acqua!