Per chi non lo sapesse, Workaway è un sito che mette in contatto il “datore di lavoro” con i “volontari” attraverso una registrazione a pagamento, variabile da 29.00 USD p/p a 38.00 USD per coppia, in entrambi i casi l’iscrizione è valida per 2 anni.
Una volta eseguita la registrazione, non rimane che cercare la zona dove effettuare il volontariato. Inviate la richiesta e aspettate la risposta (ci può volere qualche giorno), che quasi sempre è positiva.
Lo Scopo
Abbiamo deciso di lavorare per una settimana in una finca colombiana a contatto con la natura.
Premesso che entrambi siamo due capre in questa materia, cioè non abbiamo mai lavorato in un azienda agricola, né siamo esperti di piante, alberi o cose che riguardano la natura.
Per noi, persone di città è stata un’esperienza nuova, insomma una bella sfida!
Il Contatto
La Finca Zuansinca dista circa 9 km da Socorro. Appena arrivati ci accoglie una signora che, parlando uno spagnolo molto rapido, ci spiega che William, (il proprietario della Finca), è ad un corso di aggiornamento, ma di sentirci comunque come a casa nostra e ci mostra la nostra camera.
Per fortuna abbiamo una stanza tutta nostra con un letto a castello e un bagno privato. Finalmente potremo farci una bella doccia calda, ma scopriamo che dalla doccia non esce acqua e che per tirare l’acqua dal gabinetto, bisogna utilizzare il metodo di una volta, un bel secchio d’acqua
Iniziamo bene, osserviamo inoltre che la camera è piena di simpatici insetti, tra cui ragnetti e formiche.
Il primo impatto, quindi, non è stato facilissimo, ma decidiamo di rimanere lo stesso, aspettando la sera per conoscere William.
Nella Finca oltre alla signora c’è una famiglia colombiana e tre ragazzi di Londra che lavorano anche loro tramite Workaway a cui chiediamo un po’ d’informazioni sul lavoro che andremo a fare nella Finca.
Scopriamo che è inclusa solo l’abitazione, quindi dobbiamo procurarci il cibo, ma in che modo? Siamo molto distanti da Socorro? Per fortuna ci sono dei taxi collettivi che portano al paese per 2000$ COP p/p.
Svelato il mistero sul cibo, cerchiamo di capire dove è possibile fare una doccia.
La signora ci indica la zona della piscina, si perché nella Finca c’è una piccola piscina non molto invitante e due docce all’aperto. Bene! Un altro problema risolto.
Finalmente alla sera conosciamo il William, il ragazzo che gestisce la Finca. Il suo progetto è creare una finca completamente autosufficiente. Insieme ad altre finche della zona sta cercando di produrre un caffè completamente organico. Ci spiega quanto sia difficile in Colombia realizzare questo progetto a causa delle complicanze burocratiche.
Sembra quasi che il Governo ostacoli le cooperative locali e faciliti i produttori industriali. Questo discorso mi ricorda molto l’Italia e mi viene da sorridere, è proprio vero il detto: “ogni mondo è paese”!
La prima mansione
Il giorno dopo iniziamo il nostro lavoro, preparare un campo per la coltivazione di pomodori: strappare le erbacce, sradicare le radici, con la vanga e con la pala. Sotto il sole cocente il lavoro si presenta abbastanza faticoso, ma è una bella sfida per me e Luca non abituati a lavorare con la terra.
William ci ha mostrato inoltre la preparazione di un liquore alla menta attraversa la distillazione. Tutto eseguito in modo artigianale attraverso una vecchia distilleria.
La tostatura del caffè
L’ultimo giorno, sotto richiesta di Luca, abbiamo tostato i chicchi del caffè delle sue piantagioni.
Per prima cosa bisogna sbucciare i chicchi, prima con il macinino, poi a mano, chicco per chicco, per rimuovere tutte le bucce. Poi l’abbiamo messo a tostare direttamente sul fuoco, acceso precedentemente da William, girando i chicchi per un’ora circa con un mestolo di legno.
È spettacolare osservare il cambiamento di colore del chicco, da verde perlato a marrone scuro, il colore tipico del caffè. L’aroma che fuoriesce è davvero inebriante.
Abbiamo lasciato raffreddare i chicchi per tutta la notte. Al mattino seguente eravamo ben ansiosi di berci il tinto, una tazza di caffè organico.
Prima pero abbiamo macinato i chicchi per farli diventare la classica polverina che compriamo al supermercato. Vi assicuro però che il profumo era davvero diverso.
Finalmente abbiamo potuto bere il nostro caffè e gustare il suo aroma, con l’aggiunta della panela, un estratto della canna da zucchero, molto diffusa in Colombia. Era davvero buono, ne è valsa davvero la fatica!
Questa esperienza di Workaway è stata molto istruttiva, faticosa, ma divertente. Abbiamo capito quanto sia duro il lavoro del campesinios, richiede molta dedizione, pazienza e passione.